Muoversi in fretta, ma anche bene. Provando a semplificarsi la vita. Ecco l’ultima strategia azzurra in fatto di mercato. Ne è scaturita una manovra di avvicinamento alla sessione di gennaio che è già parecchio di più. E’ infatti una partenza-sprint, è la prova che il Napoli è intenzionato a cambiare marcia, a giocare stavolta d’anticipo per provare ad assicurarsi non solo lo stretto necessario. Ma anche ciò che possa servire ad accrescere il livello competitivo sui restanti tre fronti: campionato, Europa League e, perché no, anche la Coppa Italia.
TEMPESTIVITA‘. Gabbiadini e Strinic dunque, a spron battuto, per non restare poi a gennaio inoltrato con un pugno di mosche in mano. Per far subito chiarezza (a beneficio soprattutto di tecnico e tifosi) su ciò che sarà il Napoli solo fra una manciata di giorni, tenendo (anzitutto) ben presente che c’è un Ghoulam che va (verso la Coppa d’Africa), e poi un Insigne, uno Zuniga e pure un Michu che restano, ma ancora fermi ai box. Alle prese con le rispettive riabilitazioni. Ma anche per buttare un occhio ancora più in là, per non scordarsi che ci potrebbe essere un Henrique con un piede già in Brasile, e poi i vari Maggio, Mesto e Britos in scadenza di contratto solo fra sei mesi. Insomma, mai come stavolta la dirigenza azzurra s’è mossa con largo anticipo (e pure bene, stando ai due colpi ormai privi solo dell’ufficialità), riscoprendosi anche piuttosto celere e risoluta nel chiudere trattative che in precedenti sessioni di mercato s’erano talvolta protratte più del dovuto, sino a dissolversi. E con cattiva pace di tutti.
L’ANNO SCORSO. Beh, è ancora presto per fare raffronti però, come già detto, chi parte bene potrebbe già ritrovarsi ad opera quasi compiuta. Gli acquisti, anche legati alle partenze, potrebbero fermarsi perciò a due, oppure aumentare nel corso di gennaio (inizio mercato il 5 e chiusura il 2 febbraio), ciò non è dato ancora sapere. Tuttavia, giusto un anno fa, le manovre di avvicinamento furono molto più graduali e alla fine (ma proprio in fondo) fu calato un poker di operazioni. Tanto graduali, che tre dei nuovi arrivi furono perfezionati negli ultimissimi giorni. Trattasi di Andujar (comproprietà del 28 gennaio, a Catania però sino a maggio), Henrique (30 gennaio) e Ghoulam il 31, ultimo giorno utile per quella sessione. Mentre il solo Jorginho arrivò in pieno mercato (18 gennaio), poiché nel suo caso si semplificarono le procedure e le due società s’erano peraltro confrontate con un certo anticipo. Quattro arrivi (come quelli del gennaio 2013: Armero, Calaiò, Radosevic e Rolando) a fronte di tre partenze al colpo del gong: Edu Vargas (Valencia), Pablo Armero (West Ham) e Paolo Cannavaro (Sassuolo). E dunque: ingiudicabile Andujar, sempre in panchina con una sola eccezione (Slovan Bratislava); Henrique più a mezzo servizio, apprezzabile nella scorsa stagione; Jorginho a corrente piuttosto alternata ma con ampi margini di crescita; e il mancino Ghoulam, divenuto via via sempre meno sostituibile nello scacchiere di Benitez.
Fonte: Corriere dello Sport