Hamsik spera di emulare Maradona, alzare questo trofeo da capitano del Napoli

Una vittoria a testa in Supercoppa Italiana, questo il bilancio delle sfide tra Napoli e Juventus per il trofeo istituito nel 1988 e che mette a confronto la squadra campione d’Italia e la vincitrice della Coppa Italia. Questa di Doha ha il sapore di una “bella” tra due rivali di sempre, le precedenti edizioni tra partenopei e bianconeri sono accompagnate da aneddoti, polemiche, curiosità. Gli azzurri si aggiudicarono la Supercoppa nel ‘90 al San Paolo. Erano reduci dalla conquista del secondo scudetto mentre la Juve aveva trionfato in Coppa Italia.

VITTORIA AZZURRA – Il Napoli era al secondo anno di Albertino Bigon ed aveva acquistato Giovanni Galli, l’attaccante Silenzi, fresco capocannoniere in B, Venturin ed Incocciati. Campionato 1990-’91, quello che segnò il triste addio di Maradona. L’unico acuto di quella stagione fu proprio in Supercoppa. Si risolse in una goleada: 5-1 per gli azzurri. Dopo otto minuti era già in vantaggio con Silenzi che quella notte realizzò una doppietta, poi toccò a Careca realizzarne altri due ed infine Crippa per il quinto centro mentre la Juve salvava l’onore con Baggio su calcio da fermo. Maradona non prese parte alla “manita” ma alla fine toccò a lui in qualità di capitano alzare la Coppa al cielo davanti a sessantamila spettatori.

SCANDALO DI PECHINO – Sono dovuti trascorrere ben ventidue anni per la rivincita. Juventus e Napoli si contesero la Supercoppa a Pechino nell’agosto del 2012. Furono i bianconeri ad aggiudicarsi il trofeo ai supplementari ma la sfida fu caratterizzata da espulsi, ammoniti, contestazioni vibranti da parte del Napoli all’arbitro Mazzoleni e disertazione della cerimonia di premiazione. La Juve rimontò due volte, prima con Asamoah il gol di Cavani e poi con Vidal su rigore. Ed ai supplementari sfondò per autogol di Maggio e rete di Vucinic. Espulsi Pandev per ingiurie all’assistente, Zuniga per doppia ammonizione e Mazzarri per proteste. Il dopo gara vide la comitiva del Napoli furibonda nei confronti della quaterna arbitrale che per la prima volta era stata supportata dai giudici di linea di porta. Ora arriva la partita della verità: il Napoli intende consumare la bella e cancellare il torto subito a Pechino.

 

Fonte: Corriere dello Sport

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