Napoli-Parma è infatti una partita che, nell’attuale momento (negativo) del Napoli, si presenta ben carica di significati. Esiste un solo risultato per gli azzurri, e risulta sin quasi superfluo rammentare che trattasi della vittoria. Da ottenere con le buone o cattive che si voglia, con quella determinazione di cui ultimamente si avverte la mancanza in maniera nitida. Anche perché quel Parma in cattivissime acque potrebbe reagire da animale ferito. Una vittoria indispensabile per non farsi ulteriormente risucchiare, lontano da quel terzo posto che dovrebbe essere ormai obiettivo dichiarato per quanto riguarda il campionato. Una vittoria per prendere col piede giusto anche lo slancio verso la Supercoppa, provando a conquistare il secondo trofeo del 2014.
Pioggia a catinelle ieri a Castelvolturno, dove per i prossimi allenamenti, sino alla sosta, vige il divieto di deconcentrazione. Nella seduta mattutina dapprima il solito riscaldamento, per poi continuare in palestra, e poi di nuovo in campo con parentesi sul possesso palla e soprattutto esercitazioni di attacco contro difesa, che è la costante dolente da correggere il più in fretta possibile. Infine partitina a campo ridotto e appuntamento alla seduta di stamani. Chi sarà quello sicuro più altri dieci? Al momento nulla si può azzardare ma solo (come sempre) ipotizzare che toccherà di nuovo a Rafael fra i pali e ad uno fra Henrique e Britos per sostituire lo squalificato Albiol. Campanello d’allarme per Koulibaly: se prende un giallo non va a Doha. Quindi riposo precauzionale anche per il francese? Chissà. A centrocampo potrebbe spuntarla la coppia Inler-Gargano (Lopez e Jorginho impalpabili a San Siro), e sulla trequarti Hamsik con ai lati Mertens e Callejon, o De Guzman per uno dei tre. Higuain più di Zapata, ma i due potrebbero far coppia nuovamente a partita in corso.
Fonte: Corriere dello Sport