Home News “One for you, one for me”, storia di quattro pareggi

“One for you, one for me”, storia di quattro pareggi

Uno a te, uno a me. Quattro pareggi nei quattro anticipi della 14esima giornata del campionato di Serie A. Ogni match con una storia ed interpreti diversi, con aspirazioni e obiettivi diversi. C’è chi è contento di questo risultato, e chi invece si aspettava qualche cosa di più. Le prime tre si mangiano le mani, il toro non riesce ad uscire dal tunnel della crisi, il Palermo continua a sorprendere, continua la striscia positiva della viola, recrimina il Sassuolo. Un terribile senso di equilibrio serpeggia in queste partite, senso che diventa delusione per alcuni, gaudio ed impresa per altri.

FIORENTINA-JUVENTUS 1-1

Il primo anticipo ha visto di scena la capolista Juventus a Firenze. Partita mai scontata e dai mille significati che nel corso degli anni ha regalato sempre svariate emozioni quasi come un derby. Sugli uomini di Max Allegri incombe il match di martedì, decisivo per la qualificazione alla successiva fase di Champions, contro l’Atletico Madrid allo Stadium. La Fiorentina arriva da due vittorie di fila in trasferta ai danni di Cagliari e Verona, partite che hanno visto consolidarsi l’intesa tra Gomez e Cuadrado, decisivi in questi due match. Intesa che non si ripete contro i bianconeri, con il “Torero” lontano dalla miglior condizione e Cuadrado che non riesce ad impensierire i difensori avversari. Gli uomini di Montella costruiscono più e meglio degli ospiti ma non riescono ad essere incisivi sotto porta. La Juve paga l'”egoismo” di Pogba, una partita non convincente del giovanissimo Kingsley Coman (partito dal 1′) e una condizione fisica non ottimale. Match senza grandi emozioni con un pareggio che accontenta tutti: la Fiorentina che ottiene il terzo risultato utile consecutivo e la Juventus che esce indenne da un campo difficile.

ROMA-SASSUOLO 2-2

E’ la partita che tutti danno per scontata. Il pareggio della capolista è stato un evento quasi inaspettato, che costringe chi sta sotto ad approfittare. Anche la Roma aspetta un match di Champions con una situazione più delicata rispetto alla collega a strisce. Turnover per Rudi Garcia che lascia fuori Gervinho, Destro e Totti, scelte che non trasmettono un segnale positivo alla squadra, che si presenta in campo troppo sicura di vincere. Ma, come insegna la favola della lepre e della tartaruga, questo atteggiamento non paga e così, dopo neanche 20′, i giallorossi sono sotto di ben due reti, dove sbagliano De Sanctis prima e la non impeccabile difesa romanista poi che consente a Zaza di fare doppietta. I giallorossi camminano, il Sassuolo corre, per tutti e 94 i minuti. I padroni di casa non riescono a costruire, pressati molto bene dagli uomini di Di Francesco che costruiscono un’occasione pericolosa dietro l’altra. Il match si sblocca al 76′, dubbio fallo di mano in area di Vrsaljko e calcio di rigore: dal dischetto si presenta Ljajic che spiazza Consigli. Secondo minuto di recupero (ultimamente gli ultimi giri di lancette si stanno rivelando decisivi) e Florenzi pesca in area ancora Ljajic che insacca il raddoppio. Il Sassuolo recrimina, la Roma tira un gran sospiro di sollievo.

TORINO-PALERMO 2-2

Il Torino arriva da tre sconfitte consecutive, il Palermo, undicesimo in graduatoria, vuole continuare a stupire. I rosanero hanno come uomo simbolo il giovane attaccante Paulo Dybala, su cui Zamparini si è espresso in più occasioni, chiedendo cifre da capogiro, non alla portata di un club italiano. Il primo tempo vede il vantaggio di Rigoni, il pareggio di Martinez e di nuovo il sorpasso rosanero con, appunto, Dybala. Secondo tempo di carattere per gli uomini di Ventura, che mettono più volte in difficoltà gli ospiti, fino a raggiungere il pari con il capitano Kamil Glik. Anche qui un pareggio che accontenta tutti. Si vede un Palermo sempre più sicuro dei propri mezzi e i granata che sventano la quarta sconfitta di fila, che avrebbe danneggiato irrimediabilmente l’umore della truppa.

NAPOLI-EMPOLI 2-2

E arriviamo al lunch-match di domenica. Inciampano Juve e Roma, occasione unica per i partenopei. Turnover per Higuain, sarà sostituito da un Duvan Zapata di buone speranze. Le solite domande con le solite risposte: amnesie difensive, avversari che non perdonano, rete. Verdi porta in vantaggio gli ospiti, Callejon e Hamsik sono solo l’ombra di loro stessi, match che per certi versi ricorda proprio quello della Roma giocato il giorno prima. Nella seconda frazione arriva la seconda rete in campionato di Rugani, difensore classe ’93, che permette ai suoi di raddoppiare. L’entrata di Higuain non smuove gli equilibri e il Napoli per accorciare sfrutta un calcio piazzato: Mertens da corner, capocciata solitaria di Duvan Zapata, palla nell’angolino basso. Non finirà mai di stupire Jonathan De Guzman. Entra e risolve le partite come se niente fosse, e non è la prima volta che lo fa. Cross dalla sinistra sporcato da un difensore, palla che finisce proprio tra i piedi di De Guzman ed è 2-2. I partenopei vanno anche vicini al terzo gol con Callejon, ma Sepe si oppone. Come la Roma anche il Napoli sotto di 2 reti. Come la Roma la rimonta e la possibilità del sorpasso. Davide e Golia in chiave sportiva. Empoli sorride, Napoli è rabbiosa. Certo che per la piega presa dal match un punto è un risultato importante, ma non si può inciampare sempre con le piccole.

Quattro anticipi, quattro pareggi…segno di una Serie A che non smetterà mai di stupire.

Exit mobile version