NAPOLI – “Dicevano che quella partita era truccata”. Il pregiudicato Rosario Guarino detto “Joe Banana”, un tempo killer di Secondigliano e oggi pentito di camorra, ha definito così Napoli-Parma 2-3 del 10 aprile 2010, nel corso di un interrogatorio dinanzi alla Dda di Napoli. Aggiungendo anche: “Io so di una partita truccata, Cesena-Ancona del 2 aprile 2010: quando il Cesena doveva salire in A”.
IN SERIE A – E allora, le nuove dichiarazioni. Testimonianze che il quotidiano “Roma” ha raccontato ieri, pubblicando stralci dei verbali del colloquio di Guarino con gli inquirenti, interessati esplicitamente agli “interessi della camorra nel calcio”. Innanzitutto Napoli-Parma, già nel mirino della Procura per la presenza a bordo campo di Antonio Lo Russo, boss di Miano arrestato a luglio dopo una lunga latitanza: “Il Napoli vinceva il primo tempo e poi venne recuperato nel secondo e finì se non mi sbaglio 2-3. Si sparse la voce che la partita era truccata”. Come? Tramite il titolare di un punto scommesse: “E’ in regola ma che ha la chiavetta per passare alla scommessa clandestina. Sarei in grado di spiegare il sistema delle scommesse clandestine”.
Parole forti, quelle del pentito di camorra, ma che non comportano nulla di importante, in quanto questa partita già è stata ampiamente passata al setaccio dalla procura interessata al calcio-scommesse. Bisogna sapere quanto siano veritiere queste informazioni e cosa potrebbero scatenare, ma difficilmente il Napoli verrà penalizzato. Tuttavia, è d’obbligo attendere lo sviluppo delle indagini per saperne di più.
Fonte: Corriere dello Sport