Vi proponiamo l’analisi del match di Antonio Corbo su Repubblica.it:
Poteva finire solo così, una partita che sceglie subito i protagonisti. Gli uomini disposti allo scontro più duro, all’intensità piuttosto che alla raffinata creazione di gioco. Nel primo tempo, uno domina a centrocampo: è Roberto Soriano, centrocampista offensivo, un italiano possente con faccia da straniero, leve lunghe e buon senso tattico, perché si piazza tra le linee a destra. Diventa fonte di gioco per Okaka che con il suo fisico da supermassimo sterza verso destra nella palese speranza di mandar fuori i già ammoniti Britos e Koulibaly, che non lo molla in un duello caparbio. Su Soriano dovrebbe giocare David Lopez che però tampona davanti alla difesa, rivelando un vuoto a centrocampo. In quella fascia si muovono quattro della Samp: con Soriano, si contano il frenetico Rizzo più avanti, l’opaco Obiang e Palombo alle spalle. Inler e Lopez devono quindi arginare con affanno non avendo aiuto da Hamsik, in ritardo nei contrasti e impreciso nella costruzione prima di riscattarsi nella ripresa con qualche fiammata.
Maggio sulla destra è in attesa di Eder e Mesbah: trova una discontinua collaborazione di Callejon, sulla sinistra invece Ghoulam cerca di rendersi utile nell’inedito ruolo di esterno alto, in realtà prevale in lui la vocazione del difensore sulla missione di conquistare la profondità. De Silvestri, sempre disposto a proporsi ma evanescente in copertura, sarebbe stato un morbido avversario per Insigne e Mertens, un esterno sinistro di ruolo, cioè. Benitez è troppo esperto per non capire che De Silvestri può essere l’anello debole della Samp. Prima ordina a Callejon qualche blitz in quella zona, senza esito. Ma aspetta il gol di Eder (che tira solo fra tre, con Albiol raggirato) per chiedere a Mertens di lasciare finalmente in panchina sia la tuta che il ricordo del trauma cranico. Esce con Britos anche Inler. Jorginho mette un po’ d’ordine. Ed è strano pensare che il Napoli abbia atteso un gol per rivitalizzarsi, per accompagnare Higuain per troppo tempo lasciato solo. Ha un attacco forte ma si difende oltre misura, che senso ha? È giusto avere Higuain e non giocare per lui? Senza Hamsik e con Zapata scatta infine il 4-2-4 ben sfruttato dalla Samp, perché il contropiede di Eder chiama Koulibaly al fallo dell’espulsione. In dieci il Napoli ha ancora forza, orgoglio, lucidità e la testa di Zapata per pareggiare i conti negli ultimi minuti. Resta un dubbio: con Hamsik astratto, non vale la pena di cambiare modulo, inserire Zapata e passare a un demodè ma efficace 4-4-2?