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Pres. AIA Nicchi: “Fin quando ci saranno 500 morti al giorno sarà difficile parlare di sport. Noi arbitri però, siamo pronti a ripartire”

Il presidente dell’AIA (associazione italiana arbitri), Marcello Nicchi, ha rilasciato alcune importanti dichiarazioni sulla ripresa del campionato, ai microfoni di TMW Radio. Queste le sue parole: “Fin quando in Italia si registreranno più di 500 morti, sarà difficile parlare di sport. Le vittime sono state tante ed anche nella nostra associazione abbiamo avuto delle perdite. Approfitto infatti di questa possibilità per esprimere totale vicinanza alle famiglie delle vittime. La situazione è molto complicata! Se gli anni scorsi mi avessero detto che avrei lavorato così tanto al computer e al telefono non ci avrei creduto. Purtroppo, in questo periodo, siamo tutti chiamati a fare dei sacrifici. A mio avviso però, il peggio è passato ma non sono un esperto, aspettiamo l’ok dagli organi deputati.

Noi arbitri siamo pronti! Se dovessimo giocare in piena estate non ci saranno problemi ma dobbiamo essere sicuri al 100% di poter lavorare in piena sicurezza. Di solito gli arbitri sono sempre i più anziani in campo e, per questo motivo, dobbiamo essere tutelati. Inoltre, rispetto ai calciatori, i direttori di gara si spostano prevalentemente con il treno ed hanno molti contatti con gente che non conoscono. Per fortuna però, non ci sono stati casi di positività.

Var? In questo momento è l’ultimo dei miei pensieri. Quando si deciderà la ripresa delle competizioni, l’unico problema potrebbe essere la cabina Var. Essendo molto piccola infatti, non garantirebbe le distanze di sicurezza necessarie tra gli addetti ai lavori. Ma, come già detto, della tecnologia mi interessa poco. Se ci sarà la possibilità di adoperarla bene, altrimenti andremo avanti anche senza questo strumento“.

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