Squalifica Sarri, il commento della Gazzetta: “Pena ‘di lusso’, bravo Tosel a non farsi condizionare dal tam tam mediatico…”

Due giornate di squalifica e 20mila euro di multa al tencico. E’ la pena inflitta a Maurizio Sarri dal giudice sportivo Tosel per gli insulti rivolti a Mancini. La Gazzetta dello Sport commenta la squalifica con un “Gli è andata di lusso” e analizza le ragioni che hanno spinto il giudice sportivo a infliggere una sanzione così ‘mite’:

“Non c’erano gli estremi per la pena esemplare che gli chiedeva mezza Italia, agitata più dal tifo che dal senso civico. Il giudice è andato dritto per la sua strada, coerente con la sua interpretazione del codice, non si è fatto condizionare dal tam tam mediatico attivato dalla ‘denuncia’ di Mancini, né dalla convenienza che probabilmente avrebbe avuto a prendere una decisione più severa. Nessun riferimento, dunque, al carattere omofobo degli insulti rivolti a Mancini nel concitato finale di Napoli-Inter”.

“L’unico che a questo punto avrebbe titolo a intervenire – continua il quotidiano milanese – è il presidente federale con un reclamo alla Corte sportiva d’appello, ma sembra non abbia alcuna intenzione di farlo. Tavecchio non ne coglie l’esigenza giuridica, perché in punta di codice il provvedimento del giudice sportivo non fa una piega. Un eventuale intervento del vertice della FIGC, renderebbe il sistema calcio troppo vulnerabile, perché lo esporrebbe alla discrezionalità di un presidente federale, creando un precedente molto pericoloso”.

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