La favola di Elseid Hysaj, uno che viene da un paese dove il calcio non è di certo tra i primi pensieri dei giovani, uno di quelli che l’approdo sul grande palcoscenico della Serie A e l’arrivo in una grande piazza come Napoli li ha ottenuti con con tanto sacrificio e dedizione. Il giovane albanese è quasi commosso raccontando, alle pagine de Il Mattino, della lunga traversata tra l’Albania e l’Italia, un’avventura tentata da tanti come lui, costretti a lasciare i propri cari per tentare di trovare fortuna altrove lasciandosi alle spalle i problemi che affliggono il paese.
Il presente si chiama Napoli, l’approdo in azzurro grazie al suo mentore Maurizio Sarri e carica al massimo per l’inizio del nuovo campionato: Hysaj è uno che vuole viverlo da protagonista, non teme la concorrenza degli altri terzini e chiarisce subito che preferisce giocare a destra, difesa prima di tutto e sgroppate sulla fascia all’apertura di ogni minimo spazio. Idoli? Tanti, partendo dai connazionali Tare e Cana che hanno dato una scossa fondamentale al calcio albanese, e poi Javier Zanetti, un santo da venerare più che uno stereotipo da seguire.
Il giovane laterale si è detto felicissimo del rapporto nato coi suoi nuovi compagni: su tutti, Higuain e Hamsik lo hanno accolto con un affetto che forse nemmeno si aspettava. Futuro? Manco a dirlo, vincere. Vincere con casacca azzurra cucita addosso…