“Cosa mi tiene legato alla panchina? Sarò banale, la passione. Il pallone che rotola mi piace ancora. Sento di poter dare qualcosa senza complicare la vita a nessuno. Adoro parlare ai giovani, far capire loro che il calcio è sport, prima che business: devi lavorare per te stesso, non per i soldi. Quando a fine giornata mi si avvicina un giocatore e mi dice ‘mister, che bell’allenamento’, ah: mi sento vivo”. Parole firmate da Edy Reja, tecnico dell’Atalanta che ha rilasciato una intervista attraverso le colonne de Il Corriere della Sera. L’allenatore ha poi proseguito: “I giocatori li spremo, però amorevolmente. Mi piace mantenere buoni rapporti con tutti. Con i presidenti sono diretto, dico quello che penso. E loro apprezzano. Se arrivammo alle mani con De Laurentiis dopo un Napoli-Lazio? Quasi. Ci divisero, a un millimetro dallo scontro, i giocatori. Una scena da film western… Il giorno dopo il presidente mi chiama come se niente fosse. Oggi ci sentiamo sempre. Futuro alla guida di una Nazionale? Mai dire mai”.
Fonte: Tuttomercatoweb