La vittoria in Supercoppa ha fatto ritornare il sorriso a Rafa Benitez. Il tecnico spagnolo è intervenuto al giornale “So Foot” parlando della sua carriera, del suo stile di gioco ma anche della sua squadra attuale, ovvero il Napoli. “L’unica statistica che conta nel calcio sono i soldi. Questi fanno la differenza perché se hai molti soldi puoi comprare i giocatori migliori, quelli che con una giocata ti risolvono le partite!”
Molti criticano il suo stile di gioco e il fatto che riesca a vincere tante coppe ma pochi campionati, l’allenatore spagnolo però come sempre non si fa cogliere impreparato: “Il mio stile di gioco non si basa sull’attacco, ma sull’equilibrio. Non voglio segnare un gol in più dell’avversario o vincere grazie all’unica azione d’attacco. Voglio segnare tanto e subire poco. Nella partite di coppa, i calciatori sono più tesi e mi chiedono più consigli, in questi match il mio rapporto con i ragazzi può fare la differenza. Il campionato ha bisogno di continuità, di una rosa all’altezza e dalle motivazioni. Bisogna lavorare tanto!”.
Sulla scelta di Napoli e sul ruolo della sua squadra in Italia e in Europa Benitez ha le idee chiare: “Ho scelto gli azzurri perché voglio che diventi uno dei club più forti d’Italia, che tutti devono rispettare. Ho cambiato completamente il modo di pensare della società, adesso abbiamo una figura più internazionale. Stiamo migliorando anche il centro d’allenamento. Lo scudetto? Se sbaglio sono eliminato dalla corsa se vinco due o tre partite posso vincere tutto, in Italia è questa la mentalità ed è sbagliata. Posso dire che se miglioriamo la fase difensiva e raggiungiamo l’equilibrio possiamo lottare per la vittoria finale.”.
Parlando del Napoli non si può non fare un riferimento a Maradona: “Sono passati venti anni e questa città non riesce a dimenticare questo campione. Come dargli torto? Sono fieri di aver avuto un calciatore così forte, e fanno bene ad esserlo. E’ difficile, se non impossibile, sostituirlo, ma oggi ci sono molti giocatori importanti. Hamsik, Higuain, Inler ed Insigne sono il presente e il futuro di questo club!”.