Dalla stazione marittima va di scena la conferenza stampa di Rafa Benitez, che anticipa la partita di domani con il Parma, valevole per la sedicesima giornata di campionato, e quella di lunedì sera a Doha dove ci sarà la finale di Supercoppa Italia contro la Juventus. Presente anche Alessandro Formisano per la presentazione del calendario ufficiale degli azzurri. Ecco quanto riportato da MondoNapoli:
Prima della conferenza, spazio a Leonardo Massa e Alessandro Formisano, che hanno espresso la loro gratitudine al Napoli. Leonardo Massa ha dichiarato: “Ringrazio la società per la collaborazione del calendario che ormai va avanti da quattro anni. Vogliamo essere partner ancora per molto, la relazione con la società interpreta dei valori molto importanti per la nostra azienda”. Alessandro Formisano invece interviene più sul lato tecnico e comico di questo calendario: “Quest anno cambierà il formato, sarà più lungo che largo. L’anno scorso facemmo il tutto esaurito, speriamo di rifare lo stesso boom anche questa volta. Il più divertente e quello più a suo agio è stato sicuramente Insigne!”.
Si passa poi alle domande per il tecnico spagnolo:
Sul set fotografico del calendario chi l’ha impressionato di più?
“Io non ero sempre lì quindi non ho visto tutti i giocatori, ci siamo divertiti molto tutti. Quando mi hanno chiesto di fare il calendario, mi ero preoccupato che avremmo perso troppo tempo per l’allenamento. Invece siamo stati tutti dei professionisti, c’era sempre qualcuno che mi consigliava cosa fare in ogni circostanza. E’ il secondo anno che sfilo è stata una bella esperienza, inoltre abbiamo perso pochissimo tempo!”.
Cosa ne pensa dell’andamento di questa stagione in campionato?
“Una settimana siamo i migliori, quella seguente siamo da settimo posto. Abbiamo perso con il Milan e per questo non siamo forti, e se vinciamo le prossime due partite cosa si dirà? David Lopez fino a poco fa non era nessuno, adesso viene considerato un campione. Io non ascolto quello che dite, io vado avanti con il mio pensiero, chi lo capisce bene, ma non cambio strada. Io cerco soluzioni. Abbiamo perso 10 punti in questa prima parte di campionato, ma siamo ancora a due punti dal terzo posto!”.
Adesso il Parma sembra un avversario abbordabile sulla carta…
“Sono ultimi ma giocano bene. Non sarà facile, dovremmo dare il massimo! Ripeto però se vinciamo domani e lunedì, allora torneremo ad essere dei campioni? I risultati mancano ma la squadra c’è, come nel calendario vestiti con elmetto e armatura dobbiamo dare sempre tutti noi stessi!”.
Dove può arrivare il Napoli quest anno? Non centrare il terzo posto è un fallimento?
“La stagione è molto lunga, possiamo e dobbiamo crescere ancora, il Napoli ha una squadra molto forte anche a livello internazionale. Gioca un calcio che in Italia nessuno fa, per questo è seguito anche all’estero! Questa squadra può arrivare anche sopra al terzo posto, dipende come ci comporteremo nella seconda parte della stagione, ma le qualità non ci mancano. Il Napoli gioca un calcio che in Italia nessuno fa. Se andate in America e parlate con Raul Blanco e gli chiedete della Serie A, lui vi parlerà del Napoli. A livello internazionale stiamo acquisendo una fama che prima non c’era”.
Concorda con le parole del presidente?
“Io e il presidente siamo sempre d’accordo, ieri insieme abbiamo deciso di mangiare insieme e di evitare il ritiro. Abbiamo analizzato che dobbiamo solo lavorare per uscire da questa situazione. Non ci sono responsabili, siamo una squadra dobbiamo essere uniti. Io ho il dovere di vincere più partite possibili, a fine anno vedremo dove siamo arrivati, di certo la squadra ha la possibilità di fare meglio!”
E’ una squadra più debole rispetto all’anno scorso?
“Non penso, anzi siamo più equilibrati. Dobbiamo capire di non dire solamente di dare il 100% ma di farlo. Non possiamo dare sentenze prima della fine della stagione. Io ricordo che prima tutti dicevano che Mertens dovesse giocare ogni partita, oggi ai tifosi manca Insigne…”
E’ stato criticato per il suo atteggiamento remissivo a Milano, cosa ne pensa?
“Assolutamente, come detto prima veniamo puniti sempre alla prima occasione, io non mi sentivo di gridare ai miei uomini che stavano giocando. La scala di Milano è più ripida rispetto alla nostra, per questo sono rimasto più tempo seduto”.