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Napoli-Bari e il modello della società satellite: un legame che in futuro può dare i suoi frutti

Il modello della società satellite ha preso piede in maniera notevole negli ultimi 15-20 nel mondo del calcio, e specialmente in Europa. Le ragioni per cui la proprietà di una grande squadra decide di investire in un altro club di livello inferiore possono essere solamente due: sviluppare nuovi talenti, rifornendo magari il proprio satellite di giovani da far crescere, oppure trarre dei benefici a livello economico, ad esempio con le plusvalenze ottenute dalla vendita di un giovane cresciuto nella propria società affiliata.

Ma, alla fine, non è detto che questi progetti abbiano successo. Basti pensare all’Udinese, passata dalla lotta Champions alla lotta salvezza, da quando il Watford, club acquistato dalla famiglia Pozzo nel 2012, è salito in Premier League nel 2015. Il motivo? Semplicemente gli investimenti maggiori sono stati effettuati per il club londinese, quando invece la squadra friulana è ricordata da tutti come fabbrica di talenti rivenduti a grandi cifre. E non dimentichiamo che i Pozzo sono stati proprietari anche del Granada, venduto circa cinque anni fa.

Succede poi che una squadra da satellite diventa il centro della galassia, ed è il caso della Red Bull. Già proprietaria del Salisburgo (ma non solo), nel 2009 l’azienda che opera nel settore delle bevande energetiche ha deciso di investire nel campionato tedesco. Nacque così il RB Lipsia, che nel giro di 11 anni, è passata dalla quinta divisione inglese alle semifinali di Champions League. Tanti sono stati i giocatori passati da una squadra all’altra a caro prezzo, e in particolar modo dagli austriaci ai tedeschi: uno di questi è Dominik Szoboszlai, ex obiettivo di mercato del Napoli.

E, a proposito di Napoli, veniamo al tema centrale di questo articolo che è proprio il legame nato oltre due anni fa tra il club azzurro e il Bari. Procediamo con ordine:

Dal 2014 al 2018 il club pugliese vive gli anni del fallimento, accumulando un debito di 12 milioni di euro che gli comporta l’esclusione dal campionato cadetto. Il 1’ agosto del 2018 viene ammessa dalla Figc al campionato di Serie D e prelevata dalla Filmauro, già proprietaria del Calcio Napoli. Ne assume così la presidenza Luigi De Laurentiis.

Nella stagione 2018/2019 il Bari domina il girone I di Serie D e ottiene la promozione diretta in Lega Pro. Al termine dell’annata successiva i galletti si piazzano al secondo posto nel girone C della terza serie italiana e disputano i playoff per accedere alla serie cadetta. Ma in finale arriva una clamorosa sconfitta contro la Reggiana, per cui è tutto da rifare ripartendo sempre dal girone C di Serie C, dove in questo momento il Bari è terzo a -14 punti dalla vetta (unica possibilità per accedere direttamente in Serie B, dal secondo al decimo posto si giocano i playoff). E sette giorni fa è arrivato prontamente l’esonero di mister Auteri, con la panchina affidata a Massimo Carrera, che fu collaboratore di Antonio Conte sulla panchina della Juventus, vincendo una Supercoppa Italiana proprio contro il Napoli di ADL, nel 2012 a Pechino.

Quindi, in un momento come questo il legame tra azzurri e biancorossi può sembrare “inutile” agli occhi di molti per via dei risultati sul campo poco brillanti da parte di entrambe le squadre. Ma, pensando in ottica futura, ci sono diversi motivi per credere che l’alleanza possa, per l’appunto, dare i frutti sperati.

Il progetto della famiglia De Laurentiis ha come obiettivo minimo quello di riportare il club pugliese in Serie A dopo averlo prelevato dai bassifondi, proprio come è stato fatto con il Napoli, che dalla Serie C è arrivato a giocare in Champions nel giro di pochi anni. Solamente avere le due squadre nel massimo campionato italiano, cosa che ad altri non riesce, come Lazio e Salernitana oppure Juventus e Juventus U23, sarebbe già importante.

Fa ben sperare il fatto di avere alla guida della società satellite un presidente (Luigi De Laurentiis, ndr) che si dedica “mattina e sera al suo lavoro, con l’auspicio di riportare il Bari in A nel 2022”, come spesso dichiarato dal figlio di ADL. Ma, chiaramente, avendo due club nello stesso campionato bisogna poi essere in grado di gestire correttamente gli investimenti, per non gravare a nessuno dei due. Solo il futuro potrà dire cosa ne sarà di questa coalizione Napoli-Bari; intanto, vi lasciamo di seguito una lista con tutti i calciatori passati dai partenopei ai galletti nel corso di questi tre anni:

2018/2019

Luigi D’Ignazio (22 anni, squadra attuale: Turris).

2019/2020

Filippo Costa (25 anni, squadra attuale: Virtus Entella).

Michael Folorunsho (23 anni, squadra attuale: Reggina).

Davide Marfella (21 anni, squadra attuale: Bari).

Eugenio D’Ursi (25 anni, squadra attuale: Bari).

Franco Ferrari (25 anni, squadra attuale: Como).

2020/2021

Leonardo Candellone (23 anni, squadra attuale: Bari).

Giuseppe Esposito (21 anni, squadra attuale: Juve Stabia).

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