La critica a Gattuso non è frutto di Napoli-Spezia, ma del cammino degli azzurri fin qui. In primis, 5 sconfitte su 15 partite in campionato sono troppe se vuoi (almeno) qualificarti per le coppe europee. Altro dato non meno preoccupante del primo: il Napoli è riuscito vincere tre partite di fila solo nelle prime tre giornate di campionato (Parma, Genoa e Atalanta). Non è mai andato oltre. Manca continuità e la colpa è condivisa.
Durante la gestione Gattuso è maturara anche la clamorosa involuzione di Fabian Ruiz, decantato in patria come uno dei prossimi astri nascenti del calcio iberico. Solita imprecisione a centrocampo, rallenta la manovra e perde quasi tutti i contrasti. Troppo morbido. Regala un calcio di rigore allo Spezia con un fallo inutile. Ingenuo. Fuori condizione, sia mentale che fisica. Dubbi sulla collocazione tattica: Rino… è quello il ruolo di Fabian?
Il meno peggio è Petagna. Entra e va subito vicino al gol, negato solamente da una prodezza di Provedel. Si rifà subito sbloccando la partita con una rete da vero attaccante. Nonostante la sconfitta, la prestazione di Andrea è comunque sufficiente. Dà peso all’attacco – cosa che Lozano non ha garantito nel primo tempo – e tutto sommato fa il suo. Il migliore dei suoi, ma stavolta ha vita facile.
Fallito l’esperimento “Lozano centravanti”. Troppo energico. Frettoloso. “El Chucky” riesce a bruciare il diretto avversario partendo da fermo. Si limita a questo; nient’altro. Torni a destra. Insigne ha sulla coscienza il gol mangiato in avvio; la partita sarebbe andata diversamente. Ora testa all’Udinese.