Domenica sera il Napoli affronterà il Milan al San Paolo. I rossoneri sono reduci da un ottimo periodo di forma, e in una settimana hanno spazzato via Roma, Lazio e Juventus. Con tre vittorie consecutive, la squadra di Pioli si è difatti candidata al quinto posto, occupato al momento proprio dal Napoli.
Data l’importanza del match, vediamo come gioca il Milan, cosa ha cambiato Pioli e come il Napoli potrebbe far male la squadra di Ibra.
Idee e fluidità
In fase di non possesso, il Milan si schiera quasi sempre con un 4-4-2 piuttosto standard. La squadra di Pioli alterna fasi di forte aggressione – come i 15 minuti in cui ha schiantato la Juventus – a momenti in cui preferisce ricompattarsi e lasciare il possesso palla agli avversari.
La fase di attacco è invece quella più interessante, e indicativa, della stagione dei rossoneri. Pioli ha dato una virata netta al calcio manovrato di Giampaolo, imponendo il centrocampo a due e l’utilizzo dei corridoi intermedi del campo, ovvero gli half-spaces. Il Milan trasforma spesso il 4-4-2 in una sorta di 3-2-4-1 molto asimmetrico, per intasare lo spazio tra le linee avversarie.
Ibra ha cambiato il Milan
Le quattro mezzepunte che di solito attaccano le spalle della punta sono, da sinistra verso destra: Theo Hernandez, Çalhanoğlu, Ibrahimovic e Saelemaekers, che si dividono lo spazio dietro Rebic. Il movimento continuo dei quattro trequartisti ha varie declinazioni: Theo e Saelemaekers danno ampiezza per allargare le difese avversarie, mentre Ibra e il turco si muovono molto incontro alla pala, per gestire i ritmi della manovra.
Da questo punto di vista, l’arrivo dello svedese ha cambiato del tutto la stagione del Milan. La sua capacità di connettere i reparti e di giocare – come dicevamo – nei mezzi spazi insieme a Calhanoglu è fondamentale per i rossoneri, che nelle ultime tre partite hanno segnato 9 goal alle prime squadre del campionato.
Insomma, il Napoli dovrà stare molto attento al sovraccarico tra le linee che il Milan riesce a indurre. Fondamentale in questo senso sarà la partita dei centrocampisti. Demme potrebbe essere l’argine giusto per le scorribande rossonere, ma quel che è certo è che tutta la zona intermedia sarà messa a dura prova. Come, del resto, il Napoli di Gattuso si è abituato a fare in Coppa Italia.
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