La gioia di un’esultanza soffocata in settimane senza partite in Tv

Ormai l’emergenza Coronavirus ha distrutto l’atmosfera goliardica ed ilare del weekend, quando tutti i tifosi si riunivano davanti ai teleschermi e speravano in una vittoria della propria squadra del cuore. Adesso, per cause di forza maggiore, tutto questo non è più possibile. Non lo sarà ancora per molto, secondo quanto trapela dalle dichiarazioni di virologi e infettivologi esperti di tutto il mondo.

Le domeniche adornate dalla partite delle tre, dal lunch match e dal posticipo serale, sono adesso riempiti da serie Tv su Netflix, un bel film in famiglia o una chiacchierata in famiglia che ora come ora non fa mai male. Il ruggito degli stadi colmi di tifosi, in questo momento, ci sembra solamente un lontano ricordo. Remoto e senza alcuna corrispondenza con il presente. Forse sono questi i momenti che ci aiutano a comprendere l’aggregazione dello sport e il fatto che non sia più solo un gioco. L’amore per i colori sostenuti da una vita e il calore di un abbraccio ad ogni esultanza per il goal della propria squadra. Tutti ci auguriamo che il virus venga sterminato al più presto per tornare a vivere come prima.

Il calcio in questo momento non rappresenta una delle prime necessità ed è per questo che, giustamente, è finito in secondo piano. La pandemia che ci colpisce ha un nome e cognome e purtroppo in questa guerra non c’è spazio per il calcio.

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