A Roma se la ridevano. Manolas sembrava un pacco da 36 milioni di euro. L’inizio burrascoso del Napoli ha colpito tutti e, in primis, il reparto difensivo: a partire dai senatori come Koulibaly fino a coinvolgere anche i nuovi arrivati. La verità è che il disegno tattico di Ancelotti non ha funzionato e l’intesa tra Kalidou e Kostas non si è mai plasmata, con la colpa di essere terribilmente simili tra loro.
Strano a dirlo ma l’infortunio del centrale senegalese e l’avvento di Gattuso hanno giovato su Manolas che, prestazione dopo prestazione, si è preso la difesa azzurra, complice la sontuosa crescita del compagno di reparto Nikola Maksimovic. “Il muro”, soprannome datogli in patria, è il primo tassello da cui si deve ripartire il prossimo anno: leadership e grinta, sono queste le caratteristiche che l’hanno fatto entrare di diritto nel cuore dei napoletani, nonostante l’importante trascorso a tinte giallorosse. Il classe ’91 è arrivato in estate dopo una trattativa estenuante portata a termine da Giuntoli e Raiola: un colpo inusuale per il Napoli vista l’età non giovanissima ed i numerosi infortuni della passata stagione. L’acquisto di Manolas dello scorso giugno è sembrato sin da subito il preludio alla cessione di Koulibaly e, forse, andrà a finire proprio così. Storia di un’intesa mai nata: troppo simili per completarsi.