Domani sera si assisterà alla super sfida del San Paolo tra Napoli e Barcellona, valida per l’andata degli ottavi di finale di Champions League. Per gli azzurri sarà la terza apparizione nella fase a eliminazione diretta da quando la competizione non si chiama più Coppa dei Campioni. La squadra partenopea infatti, dopo il periodo del fallimento, ha superato per altre due volte la fase a gironi, fermandosi sempre agli ottavi di finale.
La prima apparizione negli ottavi ci fu dunque nella stagione 2011-2012. Il Napoli di Walter Mazzarri tornò in Champions dopo tanti anni e fu inevitabilmente posizionato nella quarta fascia per il sorteggio dei gironi. Dall’urna di Nyon uscirono le seguenti squadre: Manchester City, Bayern Monaco e Villareal. Un classico “girone di ferro” in cui ci sarebbe voluto solo un miracolo per passare il turno.
Ma il quell’occasione successe qualcosa di sorprendente. Il tifosi del San Paolo presero l’abitudine alla fine dell’inno della Champions di urlare appunto “The Champions”, cosa che mise sempre pressione agli avversari del Napoli nelle gare casalinghe. In più la Champions seppe dare i giusti stimoli a tutti, soprattutto in un ambiente come lo stadio di Fuorigrotta. Infatti gli azzurri in casa ottennero 7 punti su 9, mentre in trasferta persero soltanto a Monaco di Baviera e pareggiarono a Manchester, vincendo poi all’ultima giornata in casa del Villareal per blindare la qualificazione al secondo posto.
Agli ottavi vennero poi accoppiati con il Chelsea, che alla fine avrebbe vinto la competizione. Ma nonostante ciò, il Napoli si impose all’andata in casa per 3-1 con una doppietta di Lavezzi e un gol di Cavani, e sfiorando anche il quarto gol con Maggio a porta vuota nel finale. Tutti si goderono la vittoria ma nessuno immaginò che quell’errore sarebbe costato caro in vista del ritorno. Questo perché a Stamford Bridge la partita terminò al 90’ sul risultato di 3-1 per il Chelsea e ai supplementari furono i Blues a trovare il gol della qualificazione. Un’uscita di scena clamorosa e inaspettata per il Napoli dopo le grandi prestazioni della squadra di Mazzarri messe in mostra fino a quel punto.
Invece nella stagione 2016-17 fu Maurizio Sarri a riportare il Napoli in Champions dopo due anni. Il girone stavolta fu molto più abbordabile in quanto le avversarie furono la Dynamo Kiev, il Benfica e il Besiktas. Gli azzurri vinsero la prima partita nella difficile trasferta in Ucraina e alla seconda in casa diedero una vera e propria lezione al Benfica con un 4-2 (4-0 al 58’). Dopo una serie di prestazioni poco soddisfacenti la vittoria decisiva arrivò proprio contro i portoghesi all’ultima giornata. Primo posto e qualificazione agli ottavi, dove il sorteggio vide nuovamente sfidarsi il Napoli e la futura vincitrice della Champions, in quella circostanza il Real Madrid.
L’andata si giocò al Santiago Bernabeu, i partenopei furono supportati da circa 5000 tifosi. All’ottavo minuto di gioco inaspettatamente il Napoli passò in vantaggio con Insigne che con un tiro quasi da centrocampo sorprese Keylor Navas fuori dai pali. Ma la risposta dei padroni di casa non si fece attendere e prima dell’intervallo arrivò il pareggio, seguito poi da altre due reti nella ripresa. Ma la speranza di qualificarsi per la squadra di Sarri era ancora viva. Al ritorno in un San Paolo infuocato il Napoli mise inizialmente sotto pressione gli avversari passando in vantaggio con Mertens grazie ad un’azione da manuale. Ma come all’andata la netta superiorità degli spagnoli costrinse gli azzurri ad arrendersi subendo altri tre gol e salutando nuovamente la competizione agli ottavi.
Anche quest’anno il sorteggio non è stato dei migliori per il Napoli che ha superato un girone per nulla facile con Liverpool, Salisburgo e Genk. Fondamentali sono stati di certo i 4 punti conquistati contro i Reds e l’aver concluso il girone da imbattuto.
Adesso i tifosi sognano un’impresa contro il Barcellona. Una doppia sfida che se affrontata con carattere e con le giuste motivazioni potrebbe regalare un’altra soddisfazione ai sostenitori partenopei.