Due grandi certezze da cui ripartire: l’esperienza di Re Carlo e il 4-4-2

La stagione è ormai andata in archivio col brillantissimo 4-1 rifilato alla malcapitata Inter, letteralmente annichilita da un Napoli versione Champions. Manca solo la partita con il Bologna, ma è chiaro che le attenzioni di società, tifosi e addetti ai lavori sono proiettate al prossimo anno, in cui gli azzurri proveranno di nuovo ad insidiare la Juventus e ad avere un rendimento ancora migliore nelle coppe.

Punto di riferimento per il presidente Aurelio De Laurentiis sarà senza dubbio l’esperienza di Carlo Ancelotti, ormai perfettamente inserito nell’ambiente partenopeo e, soprattutto, unico tecnico tra le big a ripartire con una struttura già definita e da rinforzare con pochi e “pesanti” acquisti.

Un vantaggio non da poco, visto che le squadre della concorrenza per i posti Champions (Inter, Roma, Milan, Lazio e Atalanta) cambieranno con ogni probabilità guida tecnica. Senza dimenticare ovviamente il già annunciato addio di Allegri alla Juventus, con la dirigenza bianconera che entro dieci giorni annuncerà il successore del tecnico toscano.

Tutte circostanze che potrebbero favorire gli automatismi degli azzurri, anche perché un top manager come “Re Carlo” (18 trofei tra Milan, Chelsea, PSG, Real Madrid e Bayern Monaco) non è certamente abituato a stare senza vittorie (celebre la sua battuta ad inizio stagione, per cui non è venuto a Napoli “a pettinare le bambole”).

Altra certezza da cui ripartire è il 4-4-2, letteralmente spettacolare contro i nerazzurri e in molte altre partite della prima parte di stagione. Con la squadra che ormai è riuscita ad andare ben oltre il “sarrismo” e ad assimilare i dettami tattici di Ancelotti, capace tra l’altro di superare il centrocampo a 3, di reinventare giocatori di fantasia, come Fabian e Zielinski, “finte ali” col vizio del gol, oltre che affiancare una punta “grande” (Milik) a una più scattante (Mertens o Insigne). Tutti dettagli da consolidare nella prossima stagione, allo scopo di rendere il Napoli competitivo su tre fronti.

Articolo precedentePellissier: “Con Marino e il Napoli c’era un accordo ma la mia società me lo vietò”
Articolo successivoRai, Coppola: “Ancelotti vuole delle certezze in campo, la lotta scudetto quest’anno non è mai esistita. Su Insigne…”