Lo 0-0 contro la Fiorentina ha messo ancora una volta in evidenza l’imprecisione davanti alla porta da parte degli attaccanti azzurri lontano da Napoli, dopo che già nelle trasferte di San Siro contro Inter e Milan le punte avevano fallito occasioni favorevolissime per andare in rete. Palle gol che sono costate punti preziosi in campionato, visto che la Juventus ha di nuovo 11 punti di vantaggio sugli azzurri, comunque nettamente secondi (+9) rispetto a un’Inter che appare in crisi di nervi dopo il cambio di capitano da Mauro Icardi a Samir Handanovic.
È chiaro che il mal di gol da trasferta deve essere “curato” per bene, specialmente perché la gara di andata dei sedicesimi di Europa League si giocherà lontano dallo stadio San Paolo. E alla luce della “location” della partita di domani sera, ovvero Zurigo, viene facile ai tifosi sperare che i vari Lorenzo Insigne, Arek Milik, Dries Mertens, Piotr Zielinski e Josè Maria Callejon ritrovino il feeling perduto con la precisione svizzera sotto porta.
Parlando in termini molto cari agli appassionati di basket, bisogna insomma aumentare la percentuale di realizzazione, per cercare di fare molta strada in una competizione, la Europa League, forse mai apparsa così alla portata degli azzurri, anche per la presenza in panchina di un grandissimo del calcio internazionale come Carlo Ancelotti (che questa coppa non l’ha ancora vinta).
Un imperativo che vale ancora di più se si pensa che “il mal di gol da trasferta” si è già palesato in Champions League in partite giocate benissimo come quelle di Parigi (dove il Napoli avrebbe potuto segnare anche il terzo gol, prima della beffa firmata Angel Di Maria) e Belgrado (in un pareggio a reti bianche che grida ancora vendetta), finendo per sancire una immeritata eliminazione ai gironi. Ipotesi cui Re Carlo non vuole neanche pensare in Europa League, col tecnico che vorrebbe rendere “indimenticabile” l’annata con la conquista del trofeo.