Si può fare di più…con pazienza

L’esordio stagionale in Champions lascia un po’ di amaro in bocca. Al Napoli è mancato il colpo del campione.
Il pareggio del Marakana contro una Stella Rossa, votata più a contenere che ad offendere, è apparso alla fine come un’occasione persa dagli azzurri di mettere punti importanti in questo difficile girone dove il Liverpool si conquista lo scettro del comando battendo il PSG. Un anno fa ci si leccava le ferite di Charkiv che furono poi decisive, oggi questo pari ha invece un tipo di rammarico ben diverso. Allora la sconfitta Champions fu meritata oggi invece si poteva dare di più. Serviva un guizzo, quel “poco” in più come ha detto Carlo Ancelotti in mixed zone. Quello che Insigne aveva inventato contro la Fiorentina non è riuscito oggi. La traversa ha detto “NO” al numero 24 azzurro che avrebbe meritato forse un pizzico di fortuna in più per questa sua conclusione da fuori area. Un’occasione che forse appare tra le più limpide create dagli azzurri.
Cosa è mancato stasera a questo Napoli? Questa crediamo sia il dubbio di tutti i tifosi azzurri. Le risposte sono tante, condivisibili o meno, e proviamo a riassumerne qualcuna. Innanzitutto è mancato quel pizzico di cattiveria e esperienza in più che in ambito europeo ti permette di vincere le gare. La forma fisica non è apparsa brillante in alcuni, specie considerando che si giocherà tre volte a settimane da qui a fine Settembre ma questo sarà compensato dal turnover oculato che dovrà gestire Ancelotti. È mancata però anche la qualità degli azzurri negli ultimi sedici metri dove a turno, Milik, Insigne, Callejon, Zielinski e i subentranti Mertens e Ounas, hanno provato a ribaltare le sorti di una gara apparsa quasi stregata.  È mancato in sostanza il colpo del campione da Champions, come quello di Icardi che ha dato il la’ alla rimonta dell’Inter nell’altra gara delle italiane in Champions o come quello di Firmino che ha chiuso i conti contro il PSG nel pieno recupero.
Il Napoli, che sia Champions o Campionato, sta cercando una nuova identità che passa sia dalle scelte di ruotare il più possibile la Rosa sia dalla convinzione di poter giocare con più moduli e più varianti tattiche. Bisogna dimenticarsi gli ingranaggi ben oliati di un tempo e cercare di lubrificare il motore di una squadra che non è cambiato ma sta solo cercando l’assetto giusto per le gomme per non finire fuoristrada.
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