L’introduzione del VAR, in una paese conservatore come il nostro, ha portato con se già da prima del suo reale utilizzo polemiche e remore di ogni sorta.
C’era chi argomentava sulla sua inutilità o chi, anche peggio, sosteneva avrebbe allungato le partite a vere ed autentiche maratone. Il tutto avrebbe fatto perdere il senso di sport e allontanato i tifosi dagli stadi.
Nei fatti, però, le cose sono andate diversamente.
Vero che il VAR è uno strumento ancora da perfezionare e avrebbe bisogno di alcuni piccoli correttivi ma, dopo il primo anno di utilizzo, il bilancio è più che positivo.
Partendo dai tempi necessari all’arbitro per consultare il VAR le statistiche evidenziano come gli arbitri abbaino ridotto sempre più la tempistica necessaria per decretare un verdetto.
Da poco più di un minuto delle prime giornate siamo passati a 40 secondi per giungere infine ad una media decisionale sui 30 secondi. Numeri che certificano un successo gestionale. Successo che si riflette anche sulla durata delle partite, argomento molto dibattuto. Il tempo di gioco di quest’anno in relazione alla passata stagione è inequivocabile. Sui minuti di recupero il disavanzo è stato solo di 13 secondi, sul tempo effettivo di gioco di una gara meno di un minuto: solo 43 secondi. Anche la condotta di gara dei calciatori ha subito un cambiamento positivo. Ben 222 ammonizioni in meno, così come i cartellini rossi diminuiti del 19%. La fetta più grossa di miglioramento la conquista la voce simulazioni. Quest’ultima con l’ingresso del VAR cala di un drastico 43%. Ultimo ma non ultimo dato è quello relativo agli errori di media a singola partita. Se senza VAR il dato sfondava il muro del 6%, con la sua introduzione cala in modo sensibile. Non raggiunge infatti nemmeno l’1%.
Statistiche che devono far riflettere e far pensare che l’esperimento epocale della moviola in campo abbia vinto, su tutta la linea. Questo primo anno di VAR merita di annoverato come un successo sportivo. Certo, ribadiamo quanto già detto, merita qualche correttivo. Un piccolo neo è rappresentato dalla statistica che evidenzia come il VAR abbia comunque portato a 17 errori, di cui decisivi al fine del risultato. Neo su cui occorre lavorare certamente. Il bilancio, però, resta altamente positivo e i numeri snocciolati evidenziano in modo chiaro che la strada intrapresa sia corretta. Senza dubbio
