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Editoriale – Quando il 3×2 non è un’offerta al supermercato ma uno spiacevole dato di fatto

Che ci sia qualche problema di troppo al “motorino di avviamento” è sotto gli occhi di tutti. Il Napoli non è partito come ci si aspettava, o meglio come si sperava. Perchè, ricordiamolo, l’entusiasmo dei tifosi a Dimaro ha trovato il suo primo pit stop nelle dichiarazioni di Maurizio Sarri: “Le mie squadre non ingranano subito, a novembre troveranno la loro forma migliore”.  Sincerità e personalità: un connubio che caratterizza il tecnico toscano, almeno si spera; perchè la prima parte della profezia si sta rivelando veritiera e ci si auspica anche la seconda.

Analizziamo meglio: 2 punti raccolti in tre partite, gol fatti e subiti. Numeri alla mano la media gol realizzati è notevole, ma purtroppo è messa in secondo piano da una difesa che manifesta problemi piuttosto seri. Prendere due gol a partita è tipico di una squadra da retrocessione ed un problema che è ancora di attualità nonostante si sia manifestato già da diversi anni. La cura di Benitez non ha sortito grandi effetti. Cosa può fare Sarri? Sono i difensori a non essere all’altezza? Cerchiamo di rispondere non precipitandoci in giudizi affrettati. Albiol quest’anno è partito decisamente col piede sbagliato, ma durante il suo primo anno a Napoli ha dimostrato di essere un difensore di tutto rispetto. Koulibaly ha alternato grandi prestazioni ad altre molto meno convincenti, ma è giovane ed ha possibilità di migliorare con la fiducia e gli insegnamenti giusti. Chiriches viene da una stagione opaca, ma nel recente passato è stato cercato da grandi club europei. Henrique può essere una buona alternativa e Luperto una gradita sorpresa.

Quello che si percepisce è che la squadra stacca troppo spesso la spina della concentrazione, andando in black out. Diciamocelo, qualitativamente Cannavaro, Aronica e Campagnaro non erano fenomeni, buoni giocatori per carità, ma lo spirito e la determinazione con cui scendevano in campo li ha portati ad affermarsi anche in Champions League. Mazzarri sapeva dare loro la carica e la fiducia giuste, le stesse che basterebbe infondere agli attuali interpreti del reparto arretrato. L’auspicio è che Sarri ci riesca al più presto: allora sì che la musica cambierà.

Adriano Arpaia

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