Il mister del Napoli Antonio Conte ha parlato in conferenza stampa per presentare la sfida di domenica sera contro l’Inter di Simone Inzaghi. Queste le sue parole:
Che effetto le fa il ritorno a San Siro da capolista? “Fa sempre un certo effetto fare ritorno dove si è lavorato duramente, è un carico di emozioni, come tornare indietro nel tempo, è inevitabile ripensare a tante cose, tanti episodi. Sicuramente un bell’effetto tornare dove ho lavorato. E vinto? Sì, sono stati due anni felici. Il primo siamo arrivati secondi in campionato ed abbiamo perso la finale di EL, nel secondo vincemmo lo Scudetto. È stata una bellissima esperienza che porto dentro di me, come tutte quelle passate che ho vissuto al massimo”.
Ha letto le frasi di ADL, somigliano molto alle sue. Che effetto può produrre sull’ambiente? Può togliere qualcosa come entusiasmo? “Non ho letto le parole scritte dal presidente. Qualsiasi cosa abbia detto, un tecnico non deve commentare ciò che dice il proprio presidente, ma deve ascoltare e andare avanti. Non c’è da commentare. Ho visto il presidente settimana scorsa e non mi ha detto nulla, poi non so se a voi abbia detto qualcosa di diverso(gli spiegano l’intervento su X,ndr). Queste sono considerazioni sue, non commenterò mai le parole del presidente, lui è a capo di tutto ed è giusto esprima il suo pensiero. Io sono al di sotto”.
I 3 punti sono più importanti per l’Inter campione in carica o per il Napoli in ricostruzione? “Sono importanti per tutti, sono sempre 3 punti, è inevitabile che stiamo andando ad affrontare una squadra che oggi, per tutto ciò che ha dimostrato, è la squadra più forte, hanno lavorato benissimo ed oggi sicuramente si mettono in una posizione un po’ più alta rispetto a tutte le altre. Va dato merito a loro, perché hanno fatto un grande lavoro partendo dai dirigenti e passando dall’allenatore ai calciatori, sono cresciuti tutti ma sono 3 punti per loro e per noi, si giocherà la partita e non andiamo a San Siro per sventolare bandiera bianca prima di iniziare, ma siamo convinti di giocarci le nostre carte, poi vedremo cosa accadrà. Noi la stiamo preparando in maniera importante, come facciamo sempre, non andiamo lì a lasciare i 3 punti prima ancora di giocare. Sarà un test importante, ci misureremo con la migliore e sarà importante per capire i nostri progressi, non dimenticate che ci arriviamo da prima in classifica, può dire tutto o niente, è l’obiettivo è di rimanere in testa alla fine della classifica”.
È preoccupato della condizione di Lukaku? Al di sotto delle aspettative, ci spiega le cause? “Ad ogni santa conferenza c’è sempre la domanda su Lukaku. Diventa anche un po’, non fastidioso, ma parliamo della squadra. La crescita di Lukaku dipende dalla crescita della squadra, il singolo non è mai così determinante da spostare dei valori. La squadra è alla base, poi ci sono i singoli che vanno esaltati, ma deve portarci questo connubio ad essere forti. Se uno non segna chiediamo sempre perchè sia così. È la squadra che deve crescere, ma sono fiducioso perché li vedo ogni giorno, hanno voglia di lavorare e migliorare, vedo tanto impegno e non ridurrei tutto questo ad un singolo giocatore e non è giusto anche nei confronti degli altri”.
Lobotka come sta? Quanto è indispensabile uno come lui? “Il di Lobotka lo conosciamo tutti, è inutile sottolinearlo, dobbiamo essere bravi a cercare un qualcosa che possa sopperire ad una o più assenze. Penso che Gilmour in queste gare abbia fatto molto bene, non mi sentirete mai lamentarmi delle assenze. Abbiamo una rosa, abbiamo cercato di fare una rosa nei limiti del possibile per sopperire anche a qualche infortunio ed ho fiducia in tutti. Lobotka si è allenato da metà settimana, l’abbiamo anche un po’ gestito, ma sta bene, ha recuperato ed è a disposizione, ma valuteremo se può giocare oppure no”.
La squadra come ha reagito dopo la sconfitta che mancava da agosto?
“La nostra è stata una settimana normale in cui si è lavorato, e non solo tatticamente e fisicamente, ma anche di video. Li andiamo ad analizzare dopo una vittoria, figuriamoci dopo una sconfitta, ci sono tante cose da valutare, capire, perché c’è stato questo inciampo, quanto ha inciso la forza dell’Atalanta, quanto alcune situazioni che noi possiamo migliorare, ma abbiamo lavorato e c’è sempre grande spirito e voglia di misurarsi. Sanno che attraverso l’allenamento e le partite c’è una fase di miglioramento”.
Cosa dovete fare per mettere in difficoltà l’Inter? “Dobbiamo giocare la partita, poi è inevitabile che se si pensa di andare lì e fare da sparring partner ad aspettare i cazzotti non è questa la nostra idea. Andremo a misurarci con i nostri valori, cercheremo di fare la partita e quello su cui stiamo lavorando perché penso che questo sia al di là del risultato l’aspetto più giusto per continuare a crescere“.
Ha dato solidità offensiva, il prossimo passo è un miglioramento nella proposta offensiva? “Su tutto c’è da fare un miglioramento, noi lavoriamo su tutto. Migliorare da primi in classifica significa comunque ricerca l’eccellenza in assoluto e continuiamo a lavorare per soddisfare tutte le esigenze che avete”.
6 squadre in 4 punti, la sfida può essere determinante per la corsa? “Ma la corsa su cosa? Se parliamo di 6 squadre ci metti dentro vari discorsi, come il discorso Scudetto, la Champions, l’Europa League, pure la Conference, proprio perchè sono tutte in pochi punti si capisce la difficoltà del campionato”.
Sarà soddisfatto dopo aver visto cosa con l’Inter che è mancato con l’Atalanta? “Con l’Atalanta, a livello statistico è stata equilibrata, io non la devo analizzare da tifoso, in altre partite siamo stati più concreti noi a sfruttare le occasioni, in questa gara l’Atalanta le ha sfruttate di più. Con l’Inter mi aspetto di giocarmela come con l’Atalanta, magari con più qualità in fase conclusiva, magari con più forza nei duelli, ci stiamo lavorando“
In prospettiva futura, la ricostruzione prosegue anche sui livelli societari? “Giusto dare uno stop altrimenti diventiamo mono-tematici. Noi stiamo facendo un percorso che prevede diversi step, bisogna comunque dare tempo per raggiungere questi step, diversi traguardi sul cammino per poi competere con le solite note. Sono cose che valutiamo col club, col presidente, sapendo che non è che da oggi al domani esce il centro sportivo o lo stadio come funghi. Ci vuole tempo, ma mi accorgo anche che non c’è e non vedo tutta questa pazienza da parte vostra di aspettare. Il centro sportivo mica posso mettermi io a fine allenamento a costruirlo, sembra semplice, ma è più difficile realizzarlo, ci sono tanti discorsi. Non so tra X, 3, 4, 7, ma sarebbe importante partire, ma capisco che Napoli è impaziente”.
Manca un marcatore brevilineo su questi attaccanti più rapidi? “A livello difensivo si lavora sempre di squadra, non è mai un discorso di singolo. Sull’uno contro uno è importante lavorare di squadra, se si vanno ad isolare uno contro uno contro uno forte proprio in questo fondamentale allora metti in difficoltà il tuo calciatore e metti l’avversario nelle migliori condizioni. È sempre un lavoro di squadra da fare, se uno è veloce se lo metti contro uno grande o piccolo se è forte ti salta e devi limitarlo non lasciando quella situazione”.