Napoli-Atalanta, le pagelle di MN. Difesa colabrodo, attacco sterile. C’è ancora da lavorare per Conte

 Il Napoli di Antonio Conte cade rovinosamente in casa contro l’Atalanta, subendo la pesante sconfitta di 0-3. Sono pochi gli azzurri a salvarsi in questa pesante debacle, e perlopiù per l’impegno dimostrato che non per quanto creato. di seguito, le pagelle a cura della redazione di MondoNapoli.

Alex Meret 5,5 – Non ha enormi responsabilità sui gol. Appare però più impacciato del solito, e gioca con meno tranquillità rispetto alle ultime uscite. Un segnale di come gli azzurri ci avessero capito poco di questa difficile sfida.

Giovanni Di Lorenzo 5 – Non è la sua giornata, quasi ricalca la dolorosa passata stagione. Soffre maledettamente un Lookman in giornata di grazia. Ha delle responsabilità sui 3 gol della Dea. Quasi nullo in fase offensiva, così come accaduto con i suoi compagni di squadra.

Amir Rrahmani 5 – L’attacco atalantino non gli da punti di riferimento. Va in confusione totale quando i nerazzurri iniziano a giocare in velocità, arrivando spesso in ritardo.

Alessandro Buongiorno 6 – Il meno peggio della retroguardia azzurra. Nonostante qualche sbavatura, gioca con impegno e limita i danni di un reparto apparso non perfetto. 

Mathias Olivera 5,5 – Rinvia non benissimo in occasione del primo gol. Prova a venire fuori alla lunga con generosità, ma in un momento di partita in cui gli orobici hanno reso il compito molto arduo. 

André-Frank Zambo Anguissa 5,5 – Ci prova, ma è spesso impreciso e arriva sempre in ritardo rispetto ad un Ederson apparso più in palla. Soffre l’intensità degli avversari e commette più di una volta degli sbagli tecnici.

Billy Gilmour 5 – Un passo indietro rispetto a Napoli-Milan. Gioca con meno personalità, finendo schiacciato nella pressione del centrocampo atalantino. Non riesce a dare la giusta qualità alla manovra offensiva dei partenopei.

Scott McTominay 5,5 – Subito dopo il primo gol di Lookman prende un palo che avrebbe potuto cambiare la partita. Per il resto, eccetto alcuni lampi nel primo tempo, non è il McTominay di sempre, sia in fase offensiva che difensiva. In particolare, sul terzo gol non è poco reattivo.

Matteo Politano 5,5 – Partita diversa rispetto a quelle che ha giocato in questa stagione, dove ha perlopiù giocato da tornante. Non ha però fatto mancare il suo impegno nel cercare di limitare Lookman. Impegnato in fase offensiva, è risultato spesso impreciso, sbagliando più di una volta la giocata da prendere. Ha però il merito di averci provato.

Romelu Lukaku 5 – Partita ectoplasmatica la sua. Hien vince costantemente il duello contro di lui. Il belga non riesce mai a rendersi pericoloso, trovando sempre addosso l’ombra dello svedese. Prova a rendersi utile attraverso il gioco di sponda, ma anche quello gli viene limitato grazie all’ottima organizzazione difensiva degli avversari. 

Khvicha Kvaratskhelia 5,5 – La luce offensiva del Napoli nel corso del primo tempo. In una partita difficilissima, dove la Dea è ben schierata, è quello che più di tutti prova a dare una scossa. Cala come tutti nella ripresa, non riuscendo più ad imprimere i giusti impulsi ad un reparto offensivo assai anonimo.

SOSTITUZIONI 

Giacomo Raspadori 5,5 -Entrato in una fase di gara non semplice, prova come tutti gli altri con generosità a svolgere il suo compito, risultando però spesso inefficace.

Cyril Ngonge 5,5 – Ci prova con volontà, ma non sempre gli viene fuori la giocata. Porta maggiore imprevedibilità alla manovra offensiva dei partenopei, questo gli va riconosciuto.

David Neres 5,5 – Può incidere poco in una fase di partita dove c’è da rimontare, pur sapendo che l’avversario sta disputato una gara dove è decisamente più in condizione.

Giovanni Simeone 5,5 – Anche lui riesce a creare ben poco contro un’Atalanta ben messa in campo.

Leonardo Spinazzola 5,5 – Buono l’impatto dell’ex Roma sulla partita in fase offensiva.

All. Antonio Conte 5 – Forse, il richiamo al Bushido calza a pennello più ad un’Atalanta molto valorosa che non ad un Napoli che non è mancato in generosità, ma in qualità ed intensità sicuramente. Gasperini vince la battaglia tattica contro di lui, riuscendo a scardinare una difesa che, partita di Verona a parte, era apparsa molto difficile da perforare. Non è certamente una gara che cambia tutti i discorsi stagionali, è però il segnale che è troppo presto per cantare. Perché il Napoli possa raggiungere grandi traguardi, servirà lavorare ancora di più.

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