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    Lukaku: “Napoli è bella da vivere e vuoi dare il massimo tutti i giorni, alla mia presentazione ho pensato WOW, c’era un’energia positiva”

    fonte foto: Twitter @ADeLaurentiis

    Il neo acquisto azzurro Romelu Lukaku ha parlato ai microfoni della SSC Napoli sul proprio canale ufficiale youtube della sua storia e dei suoi primi passi nel mondo del calcio passando per la carriera da professionista. Queste le sue parole: “Sono Romelu Lukaku Bolingoli, ho 31 anni e sono un attaccante del Napoli. Sono nato ad Anversa nel nord del Belgio, mio padre era calciatore in Serie B in Belgio, poi siamo andati in giro, abbiamo fatto Anversa, Liegi, Bruxelles, poi è ritornato ad Anversa e lì ho iniziato a giocare a calcio a 6 anni. Dalla città dove vivevamo ci volevano 20 minuti, non avevamo la macchina, per questo sono andato a giocare per 1 anno in una squadra che giocava ad 11 a livello regionale. Poi è venuto a prendermi il Liegi e lì sono rimasto per 2 anni, abbiamo vinto il campionato del Belgio 2 volte, poi sono andato nella mia squadra del cuore da bambino, ovvero l’Anderlecht. L’esordio con l’Anderlecht per me è stata l’emozione più forte, perché sognavo da quando avevo 6 anni di giocare per la squadra più grande del Belgio, è come rappresentare la squadra della tua città. Quando ho visto Vincent Kompany esordire con l’Anderlecht per me è stata una spinta in più, perché ha le mie stesse origini, anche suo padre è congolese come il mio ed è di Bruxelles, poi ha fatto il settore giovanile e il suo esordio è stato ancora un motivo in più per cercare di fare lo stesso. Appena ho esordito ho pensato al gol, infatti alla seconda partita ho pensato a quello e ci sono riuscito. Romelu da bambino era molto timido, non parlavo molto con le persone, perché pensavo al calcio, e questo ancora oggi è rimasto un po’, perché all’inizio quando non conosco le persone sono un po’ distante, ma appena stai bene con me io ti do tutto, e se vedo qualcosa di sbagliato mi allontano. Gioco molto alla playstation, i miei figli sono la cosa più importante della mia vita,, e mi concentro al 100% sul calcio, perché oltre ad essere il mio lavoro è anche la mia passione e se non giochiamo vedo tante partite. Didier Drogba da piccolo era il mio idolo, così come Thierry Henry, Ronaldo, Anelka e anche Eto’o. E ho avuto la fortuna nella mia carriera di aver potuto giocare con 4 su 5 di questi calciatori. Appena sono uscite notizie di contatti col Napoli ho visto il mio Instagram vedevo i messaggi dei tifosi del Napoli, poi ho parlato con Dries che conosco da quando avevo 17 anni e avevo una persona di fiducia che mi ha preparato per la vita qui. Si vede che rappresenti una città ed un popolo intero, questo ti dà grande energia, è bello da vivere e vuoi dare il massimo tutti i giorni. Tutte le persone che lavorano qui sono napoletani e amano il club, questo ti fa sentire bene e ti fa avere voglia di dare il massimo. Alla mia presentazione ho sentito un wow, l’ambiente era diverso, un’energia molto positiva, ho fatto gol, ma la la cosa più importante è stata la vittoria. Come giocatore vivo solo al giorno, ogni giorno provo a dare 1% in più e alla fine si vede dove arriviamo. Io mi diverto quando la stagione finisce, appena finisce i primi 10 giorni vado al mare con i miei figli, esco con i miei amici, poi quando si inizia sono 10 mesi di sacrifici e dai il 100%, alla fine vedi i risultati, se vinci bene, se non vinci devi capire cosa migliorare per l’anno dopo. Qualcuno potrà dire che sono noioso, ma questa è la mia vita e sono felice sia così. Provo a capire qualche parola dei fisioterapisti napoletani la mattina, ma al momento non ho ancora imparato nulla, dammi un 2/3 mesi e potrei avere qualche conversazione in napoletano. Ciao tifosi del Napoli, grazie per tutto il supporto che ci date”.

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