Il tecnico del Napoli, Antonio Conte, anche stasera con il Monza, dovrebbe riconfermare il 4-2-3-1. Il giornalista Umberto Chiariello si è espresso a riguardo su X: “Spesso si creano delle vere e proprie mode tattiche, mutuate da squadre o allenatori guida, in Italia o all’estero. Per cui Sacchi fu imitato in massa col 4-4-2, Zeman creò i discepoli del 4-3-3, Guardiola del tiki-taka, Conte aprì la strada al 3-5-2, Ancelotti all’albero di Natale del 4-3-2-1 e Lippi si affidò al “rombo” con il 4-3-1-2. Oggi mi pare che sia tornato di moda Galliani che battezzò il 4-2-“fantasia”, intendendo che i 4 davanti si potessero muovere a piacimento. Il 4-2-4 di Fonseca e Baroni e di Conte col Palermo in realtà è un 4-2-4 usato dal Conte prima maniera. Ad essere puristi, si tratta solo e semplicemente di un 4-4-2 con due linee da 4 dietro la linea del pallone e 2 davanti in prima pressione, cosa che faceva pure Mourinho nell’Inter del Triplete o Spalletti a Napoli con Zielinski sulla linea di Osimhen.”
“Il nuovo Napoli di Conte dovrebbe essere questo: un 4-2-3-1 in omaggio all’assetto dei maggiori club europei ma che in fase difensiva diventa un 4-4-2 o, in certi momenti in cui c’è da serrare le fila, un 4-1-4-1. Insomma, si sta abbandonando il centrocampo a tre e si propende per un maggior numero di giocatori offensivi che debbano saper fare le due fasi. In questo eccellono due giocatori: Koopmainers e McT, quelli che possono spostare più di altri gli equilibri del torneo con Chala e Morata, reinventato trequartista. Più delle stesse punte, i Lautaro, i Lukaku, i Vlahovic, i Dovbyk. E più degli stessi fantasisti esterni, come Kvara, Neres, Nico, Yildiz, Pulisic, Leao, Gudmunsson, Zaccagni, Dybala, che pure sono fondamentali nell’uno vs uno per creare la superiorità numerica“.