Il Corriere della Sera ha commentato la gara di ieri tra Cagliari e Napoli, vinta per 0-4 dagli uomini di Conte: “Un anno e mezzo fa — sembra una vita — c’era Spalletti a calare il tris di successi, avviato verso lo scudetto, oggi c’è una squadra in buona parte modificata che va avanti seguendo un’altra direzione. Quella della gestione della sofferenza, della cattiveria e della concretezza, figlia di Conte che non ama chi si guarda allo specchio, a maggior ragione adesso che non sarebbe tutto un bel vedere. Il Napoli subisce l’aggressività e il pressing del Cagliari, sa di avere maggiore qualità dell’avversario, si aggrappa al suo portiere (Meret salva la gara contro il Parma e si ripete ieri, nonostante la febbre, alla Unipol Domus) e sfrutta l’esplosività del suo centravanti. Lukaku, braccato da Mina, quando sembra che non stia facendo nulla, copre, protegge palla, fa salire la squadra e serve assist. Rom fa il «big» anche a Napoli: è al secondo gol in due partite. Come una luce forte: manda in gol Di Lorenzo dopo un quarto d’ora di gara (il sinistro del capitano partenopeo incrocia fortunosamente la gamba di Mina e Scuffet è spiazzato), si ripete con Kvara nel momento più difficile della partita nel secondo tempo, non fallisce la sua di occasione a due passi da Scuffet. Nel recupero poi Buongiorno arrotonda a 4 il bottino con un colpo di testa. Già, quattro: troppi per quel che il Napoli ha fatto vedere («nell’intervallo ci siamo un po’ schiariti le idee sui duelli individuali», Conte è onesto) e troppi anche per il Cagliari che ci ha messo tutto: cuore, anima, coraggio e anche gioco“.