Rocchi: “Nel rigore tolto al Napoli il Var interviene anche se non lo considera errore grave, vi spiego il motivo”

    NOVEMBER 2020, Gianluca Rocchi, fonte foto: www.eurosport.it

    Il designatore arbitrale per i campionati di Serie A e B Gianluca Rocchi ha parlato ai microfoni di Radio Deejay nel corso del programma ‘Deejay Football Club’. Queste le sue parole: “Sinceramente non vorrei neanche perdere del tempo a parlare del braccialetto dell’Inter al polso. Io giro molto per gli stadi e vedo tutte le partite da casa o da Lissone. Però penso che gli arbitri vadano seguiti dal campo, per poter capire se ci sono le caratteristiche per fare un qualcosa in più, o per capire se si trovano nello stato di forma ideale. Andando negli stadi sono spesso in tribuna e mi danno sempre questi braccialetti, quindi gli va data l’importanza che ha”

    Il Fallo di mano come è cambiato? “In realtà non è cambiato niente, solo l’applicazione disciplinare. Il campo è stato ristretto, il fallo di mano in area non sarà più da ammonizione, è stato derubricato a semplice fallo di gioco. Resta l’espulsione per l’ostruzione a rete, se il gesto di mano è considerato deliberato. Se si evita una rete, per esserci anche l’espulsione, deve essere un gesto interpretato non come istintivo, ma come una vera e propria parata”

    I cambiamenti sostanziali rispetto allo scorso anno? “Sul rigore, l’ingresso in area, di per sé non più sanzionabile a meno che non vada ad intervenire sull’azione. Sembrerebbe una depenalizzazione della regola, ma in realtà va a penalizzare molto sia attaccanti che difensori. L’obiettivo è cercare di tenere sempre più possibile i giocatori fuori dall’area durante la battuta di un calcio di rigore”

    La difficoltà più grossa che incontra per istruire arbitri e Var? “Io ho chiesto loro di essere sempre più decisionisti in campo, questo comporta una scelta coraggiosa da parte dell’arbitro. Deve decidere a prescindere da quello che poi gli dirà il Var. Allo stesso tempo chi si trova davanti al monitor deve avere la lucidità e la capacità tecnica di capire se quell’episodio è stato valutato correttamente o meno. Stiamo lavorando tanto con tutti, a partire dagli allenatori, perché la preparazione sia al massimo. A volte siamo mancati nell’interpretazione calcistica e dobbiamo lavorarci”

    Torniamo al rigore di Napoli, il Var deve intervenire? “Si, perché per lui la decisione non è corretta. Non può essere considerato come un errore grave, però siamo andati un po’ avanti, già lo scorso anno: nella seconda fase della scorsa stagione abbiamo fatto un cambio di passo notevole. Io ho detto ai ragazzi che, se per loro c’è un errore, devono intervenire”.

    Orsato fuori, come la interpreta? “Perdiamo tre fuoriclasse, anche Valeri e Irrati al monitor. Non è semplice rimpiazzarli, stiamo facendo un lavoro molto importante, sia nella preparazione che nella ricerca di nuovi talenti al Var. Vi garantisco che non è molto facile, è più complicato che stare in campo”.

    Alcuni ex calciatori credono che un ex calciatore al monitor potrebbe aiutare, cosa ne pensa? “Senza riprova non si può sapere. Io posso dire che gli arbitri lavorano molto proprio per cercare di capire il punto di vista dei giocatori e degli allenatori. Lunedì farò un incontro con gli allenatori, mi auguro partecipino il più possibile, ci serve il loro aiuto per trasformare una regola scritta in pratica”.

    Avverte una certa distanza rispetto agli arbitri in UEFA, dove si interviene pochissimo al Var? “Non è proprio così. Numeri alla mano, nella scorsa stagione, non siamo stati tanto lontani come numero di interventi. Il tema è che vi soffermate tanto sulla Champions League, categoria top: sia arbitri che calciatori in quel caso sono al massimo livello. Se si guardano Conference ed Europa League, i dati sono molto più vicini ai nostri. Quello su cui siamo lontano, e credo faremo fatica, è il tempo di gioco effettivo, la qualità fa la differenza. Noi abbiamo delle gare in cui i tempi sono sopra la media europea, ma altre sono sotto i 45 minuti”.

    Cosa ne pensa degli ex arbitri che vi correggono in TV? “Non ho mai avuto problemi sulle critiche, dipende da come si comportano. Se lo fanno in maniera professionale, ben venga, è anche uno stimolo. Non ho mai chiamato nessuno, posso avere una discussione se qualcuno dice una cosa non vera, ma se uno mi critica no”.

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