RILEGGI LIVE MN – Conte: “Ho ricevuto tanto affetto, ho un forte debito con voi. Dobbiamo lavorare in silenzio!” ADL: Kvara e Di Lorenzo, vi spiego”

    Di Marzio:

    Nella splendida cornice del teatro di corte del Palazzo Reale di Napoli, a Piazza del Plebiscito, si tiene la conferenza stampa di presentazione di Antonio Conte. Tantissimi i giornalisti da tutta Italia e dal mondo per assistere all’evento. Seguitela con noi, su Mondo Napoli a partire dalle 15:15.

    Conte: “E’ la prima volta che mi presentano così. Ho una carriera abbastanza allunga nel calcio e c’è un filo di emozione. Grazie Napoli. Ho ricevuto tanto affetto, non mi resta che restituirlo”.

    Partono le domande.

    Buongiorno presidente. In America e in tutto il mondo i Napoletani che si sono innamorati del Napoli sono tanti. Qual è la sua promessa?

    “Prometto serietà. È una parola sottovalutata. Darò tutto per il Napoli con serietà, trasmetterò la mia cultura lavorativa e la mia mentalità. Sicuramente serietà nel trasmettere le mie idee calcistiche. Renderò orgogliosi i tifosi. Il tifoso deve riconoscersi nella propria squadra. Daremo il massimo, anzi più del massimo”.

    Bentornato in Italia con un grande club. Il Napoli è una realtà molto difficile. Hai una strategia?

    “Napoli è una piazza passionale. Lo era e lo sarà sempre. Quello che dovremo fare è cercare di alimentare questa passione che deve essere una responsabilità. Dobbiamo cercare di alimentarla”.

    Che volto avrà il Napoli di Conte? Il mercato le interessa? Storicamente, il calciomercato parte da lì.

    “Sarà una faccia inca****a. Dobbiamo avere la voglia di rivalsa dopo questa annata. Nel calciomercato faremo del nostro meglio per far arrivare calciatori che migliorino la rosa”.

    Perché ha scelto il Napoli? Cosa le è piaciuto del progetto?

    Deve essere chiaro che ho firmato un contratto di tre anni per il progetto. Il presidente è stato chiaro. Il progetto sarà quello di far diventare nuovamente Napoli un’alternativa credibile alle solite note. Il presidente lo sa, il Napoli si è qualificato all’Europa per 14 anni consecutivi. Si è vinto uno scudetto, ma l’ultima annata non è stata positiva. Bisognerà ricostruire, ci vuole pazienza. Io dico sempre ‘ chi ha tempo non aspetti tempo’.  Dobbiamo fare in modo che il Napoli sia un’alternativa credibile alle solite note e deve essere la nostra responsabilità”.

    Napoli è sempre stata la prima scelta?

    “C’erano proposte dall’estero, ma col Napoli c’era un discorso già avviato. Avevamo deciso di vederci a bocce ferme e decidere dove andare: se continuare insieme o ognuno per la nostra strada. Abbiamo trovato la quadra: abbiamo voglia di ricominciare, in primis il presidente e tutto il club, per costruire fondamenta solide che durino nel tempo”.

    Come è riuscito De Laurentiis a convincerla? Che effetto le fa allenare al sud? Che feeling ha con la piazza?

    “Tu parli ad un uomo del sud. Io sono nato a Lecce. So cosa vuol dire vivere al sud, so cosa vuol dire il calcio al sud. Da allenatore di una grande rappresentante del sud, per me è una grandissima soddisfazione e un onore”.

    Quanto servirà per vedere qualcosa di concreto?

    Vogliamo creare fondamenta importanti per cercare di essere competitivi. Io partirei subito domani a fare battaglia da tutti i punti di vista, ma dobbiamo essere realisti. Due anni fa abbiamo vinto lo scudetto, ma il presente di oggi che la vetta è a 40 punti, un distacco abissale che ha portato al decimo posto e a lasciare l’Europa dopo 14 anni. Non può tornare subito tutto come prima. C’è un progetto. Non possiamo competere con le solite note per il monte ingaggi, sono altre realtà. Noi possiamo competere con la cultura del lavoro, la voglia, la determinazione e il sacrificio. Io non ho pazienza ovviamente: voglio fare tutto e subito”.

    Come gestisci i giocatori insoddisfatti?

    “Non li sto gestendo, li stiamo gestendo insieme con la società. Io dal presidente ho avuto la garanzia di chi sarebbe rimasto. Sono stato chiaro e categorico. Ho chiamato tutti i ragazzi anche per conoscere. Ovviamente poi la decisione è sempre mia: i calciatori che faranno parte del progetto saranno al 200% del Napoli. Questo deve essere chiaro”.

    De Laurentiis: “Si parla di Kvara e Di Lorenzo, ovviamente. Lui si è sentito infastidito. Sono giocatori giovani che si sentono carichi e poi si scaricano. Speriamo che l’Europeo possa ricaricarlo, specie dopo il fortunoso pareggio di qualche sera fa. Kvara? Ci sederemo con Jugeli e Manna e gli faremo un adeguamento contrattuale. Per lui non ci sono problemi, poi ognuno può dire ciò che vuole. Poi, contra legem ognuno può fare ciò che vuole. Però, poi, anche c’è chi li richiama all’ordine. Ormai non mi meraviglio più di chi è scorretto e chi è corretto”.

    Conte: “Di Lorenzo è una persona molto per bene ed importante nello spogliatoio. La scorsa annata ha fatto sì che la frustrazione porti a situazioni non limpide. I calciatori devono sapere che le difficoltà ci sono, ma si ci deve imboccare le maniche con molta fiducia. Sono bravi calciatori, noi siamo uomini e questo deve essere un anno di rivalsa.

    Su Osimhen?

    “Sapevo la situazione di tutti. Ripeto, ho posto un veto assoluto di vendita. So bene che il club ha degli accordi per Osimhen, quindi la situazione è completamente diversa. Osimhen è un calciatore di livello eccezionale, ma ad oggi non posso entrare in alcun discorso perché fa parte di accordi recenti in cui non posso inserirmi”.

    Quale sarà la sua scelta su Meret e Caprile?

    Portiere, centrocampista e attaccante sono fondamentali per la squadra, la spina dorsale. Meret è il nostro portiere: gode di massima fiducia. Lui sa bene quali sono le mie richieste personali nei suoi confronti.  È un portiere che gode della mia massima stima. Caprile lo stavo seguendo, sta facendo un percorso importante. Ora sta con noi, abbiamo la fortuna di contare su due portieri che saranno presente e futuro del Napoli per parecchi anni”.

    Cosa c’è in comune con questo Napoli e le esperienze precedenti?

    “Mi ricordo il Chelsea: arrivarono decimi e dopo vinsero la Premier dopo lo scudetto due anni prima. Facemmo qualcosa di incredibile perché ci sono tantissime superpotenze. Ciò che abbiamo fatto è stato incredibile. Ciò che non posso promettere la vittoria: vince solo una. Inizieremo un percorso dove saremo competitivi. Testa basta e pedalare. Allenatore, calciatori, club: dobbiamo parlare poco, dobbiamo lavorare! Facciamo i fatti, non le chiacchiere. Sono una persona del fare. Non vendo aria fritta. Sono essenziale in tutto e per tutto. Noi dobbiamo stare zitti! E pedalare”.

    La città ha un rapporto identitario col calcio. Napoli e la Regione Campania vivono un momento di grande crescita dal Turismo all’economia. Per lei è un peso o uno stimolo?

    “Che Napoli sia bellissima e sia in espansione da tutti i punti di vista. Napoli è malata (in senso positivo) di calcio. Ci sarà sempre questo entusiasmo. Io penso, obiettivamente, è inevitabile che la città debba migliorare per proprio conto. Il calcio e la città sono cose che vanno di pari passo, ma ovviamente sono separate. Noi siamo partecipi di tutto questo e cercheremo di coinvolgere sempre più il popolo napoletano. Noi dobbiamo solo assecondare questa voglia. Sarebbe bellissimo crescere sotto i punti di vista, la città che cresce e il Napoli che combatte”.

    Napoli è una sfida complicata nella sua carriera di allenatore?

    Arriva nel momento giusto. Ho maturato esperienze che mi permettono di fare questa sfida con entusiasmo. Mi hanno chiesto: ‘Non hai paura?’ Ma di cosa? Certo, so le difficoltà che ci sono, ma ciò che ho conquistato me lo sono conquistato da solo. Ciò che voglio trasmettere a mia figlia che è qui e ai calciatore che noi dobbiamo migliorarci, ma senza ossessione. So che questa sfida arriva nel momento giusto, per me come persona perché voglio godermi questa passione e ricambiarla (che sarà difficile). Però, sono convinto di poterlo fare. Ci metterò tutto ciò che ho come sempre ho fatto”.

    Cosa ne pensa delle parole di Lukaku che ha detto che lei è il migliore che lo ha allenato?

    “Romelu è un calciatore forte, come Osimhen è eccellente. Non c’è nessun commento da fare, solo di ammirarli e sperare di averli dalla propria parte”.

    Buongiorno è un obiettivo del Napoli?

    “L’anno scorso il Napoli ha preso 48 gol diventando la peggior difesa del campionato. 27 gol li abbiamo subiti al Maradona perché fuori casa ne abbiamo subiti solo 21. Dobbiamo ritrovare equilibri. Mai visto squadre che si qualificano per la Champions con delle difese che prendono tantissimi goal. Io parto dal presupposto che nel calcio bisogna esserci sempre equilibrio. Dobbiamo trovare una via di mezzo e fare delle riflessione e capire. Prendere gol non è solo colpa del portiere o del difensore, è tutta la squadra che lavora in ogni fase. Noi vogliamo apportare dei correttivi: girano tanti nomi, cercheremo di trovare il profilo migliore rispettando determinati parametri. Questo deve essere chiari, faremo qualcosa sia in termini di cambio generazionale che di tattica”.

    Parliamo del modulo. Non entrando nello specifico, cosa si immagina? Che vestito avrà il Napoli di Conte?

    “Scurdammece ‘o passato è una frase giusta, però il dolore ce lo dobbiamo portare un po’ dentro. Il dolore ci aiuterà a fare qualcosa in più quest’anno. Questo è fuori dubbio. Dal punto di vista tattico, le caratteristiche dei calciatori sono molto importanti: i nostri hanno determinati caratteristiche. Il buon allenatore non snatura i suoi calciatori, cerca di esaltare le loro caratteristiche. Saremo molto duttili, io ci voglio lavorare con questi ragazzi. La sostanza sarà quando li avrò sotto mano, per ora li ho visti solo in tv. Una mia idea ce l’ho già. La voglia sarà sempre fare un gol in più dell’avversario”.

    Quanto sarà utile lavorare senza coppe?

    “Io lavoro il giusto. Forse ci sono altri che non lavorano. Noi, a livello di fatica, facciamo un terzo. Ormai il pallone è molto usato dal punto di vista fisico perché si fa meno fatica. Bisogna sentire fatica. Perché si impara a gestire lo stress. Dietro al metodo lavorativo c’è una filosofia che ho creato nella mia testa dopo 20 anni di carriera calcistica essendo stato allenato da Gianpiero Ventrone, un figlio di Napoli che purtroppo non c’è più”.

    Se Kvara resta come verrà impiegato?

    “ Kvara? Resta, perché avete dubbi? Lo considero forte, così come Di Lorenzo. Kvara è bravissimo sulla fascia, è bravo sia come esterno che dentro. Faremo in modo di tenerlo sia fuori che dentro, se noi non assecondiamo le sue caratteristiche lo snaturiamo. Noi faremo questo con lui, ma anche con Politano, Ngonge e Lindstrom che hanno capacità di giocare sia sulla fascia che sul campo. Ovviamente, dipenderà dal modulo, ma la costruzione e il modo di attaccare sarà simile”.

    Come ha letto le parole di Ibrahimovic che lo considera più manager che allenatore e il fatto di non essere cercato da un’altra big del nostro campionato?

    “Beh, io mi considero un manager, sia dal punto di vista tecnico che gestionale. Forse, da un’altra parte, questo dava fastidio”.

    È bastato il tweet del presidente per scatenare entusiasmo. In nazionale ci sono anche Raspadori e Folorunsho, allevato dal Napoli. Ha intenzione di concludere il percorso del Napoli?

    “Certo, ma il mio obiettivo è migliorare tutti i calciatori della rosa. Tu fino all’ultimo giorno puoi migliorarti e ciò deve essere chiaro. Folorunsho e Caprile hanno fatto un percorso importante. C’è la parte nostra e loro di migliorare”.

    Ci può svelare un piccolo segreto di come lavora Conte? Cosa farà per dare una scossa allo spogliatoio?

    “La scossa si dà con l’esempio. Così si conquista la leadership. Io sono pronto a dare tutto. Sono pronto a mettermi davanti a tutto se loro mi danno tutto. Questa è proprio la base del rapporto. Una cosa che mi fa arrabbiare è quando non vengo corrisposto nella maniera giusta. Ciò significa che non sono adatti al mio modo da pensare. All’inizio sono tutti disponibili, poi non sanno che c’è fatica, lacrime e sudore. Poi che fanno? Li perdi. Io mi auguro di trovare tanti calciatori pronti a seguire questo percorso. La mentalità è arrivare alla fine di questo percorso, così sei un vincente”.

    Dopo tutti questi mesi di studio, che messaggio manda agli avversari?

    “Non è il momento di parlare. Oggi diremmo solo fesserie che ci ritornerebbero indietro. È il momento di lavorare per tutti, il momento di fare come ho già detto. Dobbiamo avere voglia di rivalsa. Da esterno, ha infastidito a me cosa è successo lo scorso anno, figuriamoci chi è dentro. Il fatto che mi abbiano fatto la statuina del presepe mi emoziona, faccio parte della storia. Sono in forte debito con voi!”

    Cosa promette  a De Laurentiis e cosa De Laurentiis le promette?

    “Ho fatto una conferenza di promesse. Quelle fatte a voi le ho fatte al presidente. Lui è in primis tifoso e ne risponde anche economicamente. Io dirò sempre cosa penso e non cambierò mai. Il presidente ha apprezzato la mia spontaneità. Alle chiacchiere preferisco i fatti”.

    Sugli insoddisfatti.

    “Io voglio che in questi 3 anni il Napoli sia una meta e non di passaggio. Il calciatore viene a Napoli sapendo che la squadra deve giocare per qualcosa di importante ogni anno. Se non è contento, io non lo accetterò mai. Per chi non è contento, troveremo qualcosa da fare per divertirmi!”

    Chiude ADL:Conte a Londra ha conquistato lo status di manager. E’ un uomo di impresa. Sono molto felice di avere Conte perché interpreta questa virtù di essere un grande allenatore. E’ ovvio: tutti hanno un contratto e delle scadenze e tutti possono essere ceduti. Il capitano ha un contratto fino a 36 anni e ha un grande cervello, per questo ci tengo. E’ chiaro che l’agente cerchi di strapparlo, perché fa parte del loro gioco. Noi non lo sradicheremo mai. Io vi prometto di farvi divertirvi perché sono indipendente!”

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