Luciano Spalletti, tecnico del Napoli, ha commentato ai microfoni di Dazn la vittoria degli azzurri sull’Inter.
“Stasera c’è stata qualità del gioco. Oggi diveniva stimolante per i calciatori, perché avevamo una finalista di Champions davanti. I ragazzi volevano dimostrare che quel che avevano fatto non era figlia di un periodo, ma era un qualcosa evidenziato per tutto il campionato. Poi non avevamo ancora battuto l’Inter, diventava importante per avere il miglior attacco e la miglior difesa”.
“Futuro con lei? La squadra non ha bisogno di nessuno, è stata costruita bene da De Laurentiis e Giuntoli. Sono stati fatti inserimenti corretti e mirati di giovani che sono diventati un corpo unico. Dietro i ragazzi ci sono cuore, qualità, disponibilità al sacrificio, l’autostima di poter mettere il muso davanti a tutti. Diventa facile con questi ragazzi, poi ci sono quelli che hanno qualcosa in più, che un allenatore non vorrebbe mai perdere come il capitano Di Lorenzo“.
“Ti aspettavi di vivere questi giorni con certe parole? Nella mia posizione è tutto facile perché la gente ti riempie d’amore ovunque. Questo è bellissimo, per cui più di questo, lo aspiravo ed è la cosa più bella che potesse capitare”.
“Il cambio di Osimhen? L’esigenza è che faccia il centravanti e crei possibilità. Abbiamo da tutti certe esigenze, poi si può arrabbiare ma non è sempre colpa dell’allenatore. Poi agli attaccanti fa la differenza il gol, è solo quella la scappatoia del numero. Si va a lavorare con serietà e se una volta un calciatore è al di sotto delle sue possibilità. Osimhen si è assentato per un’influenza in settimana, sabato non c’era per la patente, poi altri avevano tirato la carretta. In Champions League ha segnato Simeone quando lui non c’era, ce lo siamo dimenticati? Poi anche quando ho sostituito Kvaratskhelia perché rischiava di farsi male. Poi sono forti Raspadori, Simeone, Gaetano che non ho mai fatto giocare… Farà una grande carriera. La vostra convinzione è che senza un calciatore non si possa giocare. Il possesso palla conta, perché li porti a sprecare energie e poi una conseguenza può essere un fallo, così facendo ti diverti di più. Il calcio non è facile, è facilissimo, non si dice niente di particolare. Ma è difficile, e se trovi una soluzione con un calcio difficile si vede la differenza. È più facile fare un calcio d’attesa, non c’è da scalare, bisogna solo stare fermi, quando hai 50 metri di campo alle spalle è da vedere quando resti 1 contro 1. Rrahmani e Kim sanno interpretare queste situazioni, poi ci sono dei calciatori che avranno vantaggi, ma se riesci a sviluppare una partita del genere è una soddisfazione”.
“Cosa manca nella gestione del suo futuro? Non sto aspettando niente, è tutto chiaro e definito. Bisogna dirlo. Abbiamo convenuto con De Laurentiis di aspettare a dirlo. È tutto chiaro, fuochino, fuocherello, acqua. Da quella cena lì siamo usciti con tutto apposto”.