Serata surreale al Diego Armando Maradona. Il Milan cala il poker in casa della capolista. Domina e stravince sul campo. Ma la vera sconfitta, quella più cocente e umiliante, è quella sugli spalti.
33 lunghi anni di attesa. Prima il fallimento, poi la risalita dall’Inferno della Serie C, poi ancora l’illusione di uno scudetto sfiorato più volte. Ora il sogno che sta per diventare finalmente realtà. E in un momento cruciale della storia del Napoli, il tifo organizzato sceglie di scioperare. Ma non basta. Assistiamo a scene a dir poco raccapriccianti sugli spalti. Scontri in Curva: presi letteralmente a cinghiate i tifosi che legittimamente hanno scelto di non aderire al silenzio, anch’esso legittimo (sia chiaro), dei gruppi ultras. Cori aberranti e offensivi nei confronti della presidenza. Settore popolare? Tutt’altro. Settore finora in mano a qualche prepotente che, vedendo il proprio monopolio dissipare alla luce di un regolamento di Stadio ben preciso, ha scelto la sopraffazione.
Non sono i tamburi, gli striscioni o le bandiere a dover rimanere fuori lo stadio. Trattasi di stupidità immane. Se poi, nel settore ospiti, tutto diventa magicamente lecito. A dover rimanere fuori dall’impianto di Fuorigrotta sono chi stasera ha rovinato la serata alle tante famiglie presenti in curva che han dovuto sottostare all’umiliante teatrino camorristico andato in scena sulle gradinate. Una sconfitta per tutti. Squadra e tifo, quello che, una volta, era da tutti etichettato come “il migliore d’Italia”.
Le vie di Napoli e provincia si colorano azzurre. Ma lo stadio Diego Armando Maradona resta grigio. Anzi, meglio ancora camaleontico. Prima biancoceleste, contro la Lazio, e ieri rossonero. Parodosso dei paradossi. In queste condizioni risulta meglio giocare in trasferta dove li si che il calore e la vicinanza dei tanti napoletani fuori città si fa sentire (Sassuolo docet).
Urge a questo punto al più presto un passo indietro da parte di tutti per il bene di questo Napoli. Vinceremo lo scudetto, ma, in queste condizioni, la gioia sarà solo a metà. E Napoli non merita tutto questo.