Luciano Spalletti, tecnico del Napoli, terrà oggi la conferenza stampa in vista della sfida di domani contro l’Udinese.
“Continuità? Noi abbiamo a che fare con dei professionisti che poi si chiedono sempre se basta quel che hanno messo dentro le partite. Abbiamo moltissimi che si alzano la mattina cercando di andare sopra al proprio livello, è così che funziona nel calcio moderno: bisogna ribellarsi alla normalità. Di ragazzi così ne abbiamo diversi, vogliono migliorarsi sempre. È una caratteristica che ho sempre visto, poi c’è il talento, poi per ripeterla spesso c’è bisogno del carattere e di rifarlo sempre”.
“Credere allo scudetto? L’entusiasmo che percepiamo è fortissimo. È facile andare a toccare e assorbire, perché basta pensare alle ultime partite che abbiamo giocato, per arrivare allo stadio è tutto un vai e frena, per cui quello è l’amore di trasmettere sensazioni positive alla squadra. Io penso che nel prossimo mercato sicuramente non andremo a cercare altri tifosi perché sotto questo aspetto noi siamo al top. Noi dobbiamo restituire delle soddisfazioni, l’attenzione è quella lì. Abbiamo 9 avventure da scrivere. Noi dobbiamo già essere riconoscenti in questo. Dobbiamo viverle da protagonisti, perché i nostri tifosi ci sono, sono lì, anche fuori casa come abbiamo visto nell’ultima partita. I nostri sono abituati ad andare in giro per il mondo. Spesso si è detto che il calcio è il cuore del mondo, perché i tifosi vengono a trasferirci il loro affetto”.
“Udinese? Nascondono molte insidie, Marino è uno di quelli che sa costruire le cose per gli obiettivi che deve prendere, a volte si dice che nelle società è difficile capire differenza e ruoli. Marino dà i ruoli giusti, sceglie bene i giocatori. Pericoli? Le ripartenze in mancanza di equilibrio son un’insidia sempre presente, la forza sulle palle inattive perché sono fisici. Poi hanno dei calciatori di livello che possono avere un mercato importante. Noi dovremo essere bravi a stare in equilibrio e gestire la partita, ed avere subito chiaro cosa ci giochiamo i queste 9 storie da 90 minuti. Dobbiamo essere protagonisti di queste 9 sfide. Testa nei piedi e piedi dentro la testa”.
“Percentuali scudetto? Se guadiamo la classifica quelle davanti e l’Inter che deve recuperare una partita hanno più percentuali. Ma se guardiamo quelle sul valore delle squadre dico il 25% ciascuna. Tutte hanno lo stesso valore, poi con la classifica si danno punti in più a chi sta davanti”
“Squadra che vince non si cambia? Non lo so, non ci faccio molto caso, poi guardo sempre come si comportano i calciatori nella settimana. Avendo a che fare con 5-6 giorni di lavoro bisogna valutare le cose. Da un punto di vista mio farò giocare 11 titolari. Bisogna sceglierne 11, e stavolta non ho dubbi”.
“Gol degli esterni? Loro hanno un certo disegno squadra, faranno un blocco squadra molto compatto, se perderemo palla lì potrebbe essere un problema. Noi abbiamo le caratteristiche per fargli male. I calciatori tecnici la prendono sui piedi, sulle linee, a fare gli uno-due in velocità. Lì non sono stato molto bravo, non sono riuscito a dirgli di andare oltre la barriera e di ricevere la palla dietro la liea difensiva”.
“4-2-3-1 o 4-3-3? Zielinski? È chiaro che con il loro disegno tattico dobbiamo essere bravi a fare due cose diverse, quando noi abbiamo la palla e quando la hanno loro. Noi dobbiamo saperla gestire nei passaggi da destra e sinistra. Per cui 4-3-3 mischiato al 4-2-3-1″.
“Si terrà conto dei diffidati? Si parte male a pensare a questa come una partita meno delicata. Se dei miei calciatori qualcuno avesse quest’idea, ci si sta malvolentieri. Noi abbiamo il 100% di queste storie da vivere. Di andare e provare a vincerle tutte e si pensa già a quelle di domani. Sono dei rischi che si corrono e vanno affrontati perché ci si alza presto e si dice che le giornate son corte. Ci si allena e si vince, deve essere chiaro questo messaggio qui. Anche quest’alternanza di risultati dove ho detto di sentirmi responsabile, ho detto che bisogna essere decisi a mettere qualcosa in più nelle gare in casa. Quando sento dire che lo stadio Maradona… è l’affetto della città per il nostro club, è oro colato, e questo amore non gioca mai a sfavore. Dobbiamo trovarle dentro noi stessi le soluzioni. Perché le avremo anche giocate dall’altra parte del mondo. A noi non influenza niente, potrebbero farlo gli altri, che possono far alzare il livello di azione, determinazione, allora bisogna essere bravi a metterci quel qualcosa in più che ci permette di mantenere le qualità della squadra. Visto che c’è della differenza in classifica la si fa valere anche in partita”.
“Determinazione? Mi aspetto che ci mettano qualcosa in più, perché grandi risultati danno molta disciplina nei tempi lunghi, non c’è altra soluzione. È la somma degli sforzi ripetuti giorno dopo giorno. Ricevi come una esplosione, è stato il tuo lavoro quotidiano di farsi il culetto di continuo che fa la differenza. Si chiama resilienza. Noi bisogna essere di quel livello lì. Anche quest’anno siamo stati bravi a reggere botta e fare fatica. Ci siamo fatti due lauree a riguardo, ora è il momento di prendercene i vantaggi. Ora possiamo spartirci un po’ di più, anche se succedono cose, ad esempio Ounas non ci sarà domani. Ma abbiamo tanti giocatori. Per cui si farà la partita”.
“Arbitri? Io ho fiducia, ho visto quello che è l’impegno messo, per me è giusta la strada intrapresa di mettere la tecnologia a disposizione, poi non so dirle se usata bene o meno. Per me la usano benissimo. Giannoccaro ci ha dato una lezione su quello che succede nella sala Var. È veramente complicato far collimare tutto, se ritengono che hanno fatto male… poi reagiscono alle cose che ritengono svolte male quelli che sono i capi dell’Aia, per cui siamo tranquilli di fare il nostro lavoro e che non sia influenzato dagli errori del direttore di gara”.
“Insigne? L’ho visto molto bene domenica, l’ho visto allenarsi benissimo in settimana. Abbiamo fatto la partitella e si è impegnato moltissimo. Per quanto riguarda i miei problemi con Insigne sono rivolti alla stessa cosa, che non sarà disponibile tra 3 mesi”. “Ghoulam e Koulibaly? Spingono la squadra con grande partecipazione e volontà. Faouzi non gioca per colpa mia, ma se qualcuno dovesse avere un atteggiamento errato non esiterebbero a rimproverarlo. Non bisogna avere il rfreno a mano tirato, il calcio è così: sventagliate, corse, individualità. Devi mettere in campo le tue qualità e quelle che non hai”.
“Differenza reti? Mertens? Bisogna ribadire che anche i particolari possono fare la differenza, poi è lo stesso discorso degli altri calciatori. Se non l’ho fatto giocare è colpa mia, lui è bravo a farsi trovare sempre, anche quando lo trovi dentro al corridoio, ti dice che è a disposizione. Questo lo terremo presente e ci fa piacere”.
“Lozano da seconda punta vicino Osimhen? Quando il terzino durante una azione va a fare da incursore spesso spinge la punta esterna a fare queste corse, a essere a disposizione per un fraseggio, a buttarsi dentro. Questo attacco allo spazio sotto questo aspetto qui dovevamo fare qualcosa in più. Anche se nel tempo in cui si era accalcato tutto, non sempre quelli che hanno giocato erano quelli a disposizione”.