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CdS – Gattuso l’indovino: “Andrea entrerai e segnerai”. Così il tecnico calabrese h svoltato il match

Vittoria fondamentale per gli azzurri all’esordio in campionato allo stadio Diego Armando Maradona, in un match, quello con la Sampdoria, che dopo il primo tempo si era fatto complicatissimo. L’ha risolta Gennaro Gattuso nel secondo tempo, azzeccando tutti i cambi.

Lozano e Petagna infatti hanno portato i tre punti a casa il primo con goal e assist, il secondo con il goal decisivo che ha siglato il risultato finale. L’edizione odierna del Corriere dello Sport, racconta un simpatico retroscena raccontato dallo stesso Andrea Petagna, il quale afferma che è stato proprio Gattuso a dargli la carica giusta prima dell’ingresso in campo.

Qui tutti i dettagli della vicenda raccontata dal quotidiano sportivo: “Ha azzeccato i cambi, quelli che hanno cambiato il match, ha persino fatto centro nelle vesti di indovino. E sì, perché l’inzuccata vincente ad Andrea Petagna era stata preannunciata con largo anticipo proprio da Gattuso. Addirittura prima del match, anche se l’ariete azzurro è subentrato a Fabian Ruiz soltanto all’inizio del secondo tempo. «Entrerai e segnerai»: la rivelazione arriva nel post-partita (ai microfoni di Sky) da un Petagna a dir poco raggiante, decisivo ai fini della vittoria, match-winner in precedenza anche col Benevento. Su quella palla messa in mezzo da un irrefrenabile Lozano c’era scritto spingere con forza e l’ex Spal ha (stavolta) capitalizzato con estrema
sicurezza.

GRATITUDINE. Subito dopo, la corsa per abbracciare Gattuso, stretto talmente forte da fargli quasi volar via gli occhiali: un gesto dal sapore di liberazione (dopo qualche opportunità non messa a frutto nelle ultime uscite), ma anche di manifesta riconoscenza. «Prima del match m’ha detto che avrei fatto gol, ho voluto abbracciarlo anche perché grazie a lui sto
migliorando tanto, giocando in una maniera diversa, esercitandomi sui cross e sulle conclusioni a rete». Utilissimo, a ben vedere, per ciò che fa con la squadra: facendola salire, giocando di sponda, tornando a sventare minacce anche sui corner avversari.

LA DEDICA.
Un lavoro che, contro la Samp, è apparso ben più evidente, per quella che potrebbe definirsi come la sua miglior prestazione da quando è in azzurro. E ci scappa anche la dedica: «Vorrei ringraziare tutti, i miei genitori per primi. E’ merito loro se ho continuato a giocare, in passato non ho vissuto sempre bei momenti: quando sono uscito dalle giovanili del Milan, andando alla Samp e poi in B, sono stati tempi difficili, avevo pensato addirittura di smettere». Ieri, oggi e domani «E’ stata una vittoria decisiva, rivela: «Dopo il Milan ho pensato di smettere» storia importante, per niente facile, com’era stata tosta giovedì in Europa. Tutto ciò ci deve dare fiducia e morale per la prossima di mercoledì, altra gara parecchio difficile».

MASSIMO IMPEGNO.

Un pomeriggio da incorniciare anche sul fronte delle statistiche per il bomber triestino: «Una bella e importante giornata per me, con la 150ª presenza ed il 40° gol in serie A al Diego Armando Maradona». Con Osimhen ancora fuori per infortunio c’è maggior spazio per l’attaccante costato 20 milioni: «Victor ci manca, è forte e importante per noi. Mi sto giocando al massimo le mie chance, devo attaccare di più la profondità e mettere in rete, perché le occasioni non mancano mai. Quando entriamo dalla panchina dobbiamo andare a duemila altrimenti il mister ci mangia nello spogliatoio. Questo ci fa migliorare e impegnare al meglio in allenamento».

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