Le procedure per cambiare nome allo Stadio San Paolo non sono semplici, e i tempi, di solito, sono molto molto lunghi. Ma per Diego Armando Maradona è stata superata e messa da parte qualsiasi tipo di burocrazia. Il Mattino scrive:
“Generalmente per avere intitolato un monumento – quale è il San Paolo – devono passare almeno 10 anni dalla morte. Per Diego – invece – persino il prefetto Marco Valentini farà una eccezione. Per superare lo scoglio dei 10 anni, è una legge dello Stato per quanto fatta nel Ventennio fascista, serve il via libera del Prefetto per andare in deroga e stando a quello che riferisce il sindaco avrebbe dato il massimo disponibilità. E infatti ieri mattina si è messa in moto la macchina politica e burocratica con la riunione della Commissione Toponomastica del Consiglio comunale presieduta dalla consigliera del gruppo misto Laura Bismuto, dove è stata approvata una proposta formale al sindaco, agli assessori Alessandra Clemente (titolare della delega alla Toponomastica) e Ciro Borriello (assessore allo Sport con delega agli impianti sportivi) di intitolare al campione argentino l’impianto di Fuorigrotta.
«È un atto dovuto – si legge nel documento – una proposta che come Commissione abbiamo inteso fare nostra per rappresentare al sindaco e all’ Amministrazione comunale la volontà della città tutta».
Il prossimo step è per venerdì quando de Magistris convocherà la commissione tecnica da lui stesso presieduta, nella quale siedono il soprintendente per i Beni architettonici e storici, il presidente della Società napoletana di Storia patria, il direttore dell’Archivio di Stato di Napoli, il direttore della Direzione centrale Cultura, Turismo e Sport del Comune e il direttore della Direzione centrale Pianificazione e gestione del territorio del Comune. Dove non ci dovrebbero essere problemi anche se quando ci sono di mezzo una pletora di enti bisogna stare sempre in guardia. Poi la proposta passerà alla Giunta che approverà una delibera con il cambio di denominazione da stadio San Paolo a stadio Diego Armando Maradona. Infine, toccherà al prefetto Valentini fare la sua parte. A quel punto dopo 60 anni il San Polo – dove Diego è diventato la leggenda Maradona – cambierà nome e sarà definitivamente il tempio del campionissimo che ha messo d’accordo tutti i tifosi del mondo con la sua arte”.
