La FIGC, pochi minuti fa, ha definitivamente respinto il ricorso della SSC Napoli presentato in seguito all’assegnazione della sconfitta a tavolino per 3 a 0 e al punto di penalizzazione. Così come disposto dal giudice sportivo, la decisione in merito a quel Juventus-Napoli del 4 ottobre non è stata cambiata. Analizziamo le motivazioni, sottolineate nel referto pubblicato dalla FIGC, qui di seguito ma anche in Live adesso a questo link.
Partiamo dalla difesa del Napoli che, all’interno del documento della Federazione, verrà richiamato più volte. Gli azzurri rifacendosi all’art.55, riguardante la mancata partecipazione alle gare per causa di forza maggiore, hanno sottolineato come, la sussistenza di queste ultime siano di competenza in prima istanza del giudice sportivo e alla Corte Sportiva d’appello in ultima istanza. Il documento presentato quindi nel primo appello in cui si sottolineava il doveroso confronto con le autorità sanitarie locali, visto il numero di positivi presenti in campania in quel giorno di ottobre, avrebbe avuto validità anche nel ricorso. La risposta della FIGC è apparsa piuttosto dura infatti è stato sottolineato che:
- La mancata disputa del match in programma per il 4 ottobre non è dipesa da una causa di forza maggiore bensì da una scelta volontaria se non addirittura preordinata. Ne è la prova una nota della ASL Napoli 1 inviata al responsabile sanitario partenopeo, in cui è sottolineato come il contenimento dell’epidemia da Coronavirus in capo alla società napoletana non era di competenza dell’ASL bensì del protocollo emesso, e valido per tutte le squadre di Serie A, dalla FIGC.
- Palese violazione dei principi di lealtà e correttezza sportiva proprio perchè il Napoli, nei giorni antecedenti al match con la Juventus, avrebbe cercato in tutti i modi di crearsi un “alibi” per non scendere in campo.
- Il tutto confermato dalla cancellazione del volo charter e dall’annullamento della sessione di tamponi che, come riportato nel documento, secondo il protocollo si sarebbero dovuti effettuare il giorno stesso dell’incontro.
- Inoltre, la SSC Napoli, avendo firmato come le altre squadre di Serie A un protocollo contenente tutte le norme necessarie a contenere nel miglior modo possibile l’epidemia, perchè avrebbe dovuto richiedere delucidazioni all’ASL? Secondo la FIGC è difficile comprendere questa scelta avendo la squadra partenopea, nei giorni precedenti, rispettato tale protocollo sia per le partite che per gli allenamenti.
- Infine, il giudice Piero Sandulli, ha tenuto ad evidenziare che le altre società di Serie A, in situazioni del tutto analoghe, abbiano comunque disputato le partite in programma. Per cui il comportamento del team di Aurelio De Laurentiis si è dimostrato irrispettoso nei confronti di tutte le altre squadre di Serie A.