Il gioiellino del Napoli Gianluca Gaetano, in prestito alla Cremonese, è stato intervistato dalla Gazzetta dello Sport. Argomento principale, emergenza Coronavirus:
“Sono quindici giorni che non esco di casa: speso online e allenamenti di mattina e pomeriggio. Qui è stato un dramma, ma ho sempre cercato di mantenere la calma e di rispettare le regole. Ho avuto anche momenti di sconforto, ma la città si è data subito da fare e la Cremonese ha sostenuto economicamente la costruzione di un ospedale da campo. Io ho aiutato l’ospedale della mia città, il Cotugno. Momento difficile anche lì in Campania, l’ho fatto con il cuore”.
La situazione in Serie B
“I rinvii sono arrivati in ritardo, addirittura anche i calciatori erano già in campo e c’è stato molto caos”. Gaetano poi spiega: “Ero arrabbiato: avevamo raggiunto lo stadio, concentrazione a mille, volevo scendere in campo e poi dietrofront. In quei giorni ci raccontavano di un’influenza, nessuno credo immaginasse la portata che avrebbe avuto. Gli allenamenti sono continuati, con tutte le precauzioni del caso: sedute all’aperto senza palestra e mensa. Poi lo stop e tutti a casa. La mia fidanzata Maria è qui con me, ed è di grandissimo sostegno psicologico. Cremona è il cuore dell’emergenza”.
Si sono verificati tanti spostamenti di persona del Nord verso il Sud:
“Ci ho pensato anche io. Ma è stato solo un pensiero dettato da un momento. Con la mia fidanzata ci siamo detti che sarebbe stato pericoloso, specialmente per le persone che avremmo incontrato. Nessuno dovrebbe muoversi da casa, solo così possiamo rivedere la luce”.
