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    Ancelotti: “Momento negativo, ma vi dico secondo me di chi è la colpa”

    La partita fra Napoli e Bologna termina 1 a 2 per i rossoblu. I ragazzi di Ancelotti passati in vantaggio con Llorente, si fanno rimontare nel secondo tempo dal Bologna; nel finale lo spagnolo si rende protagonista nuovamente siglando la rete del 2 a 2, questa volta, però, lo spagnolo era in fuorigioco. Nulla da fare per Ancelotti che continua a non vincere in campionato. Scuro in volto, il tecnico partenopeo torna a parlare ai microfoni di Sky dopo il periodo di silenzio stampa:

    Buon primo tempo questa sera, il secondo non all’altezza delle aspettative. Quarta sconfitta in campionato e numeri sempre più negativi. Immagino stia cercando di capire cosa sta accadendo in questo momento della stagione, specialmente in campionato:

    “È una squadra che non riesce a mantenere un livello di applicazione, di continuità, specialmente in campionato, che abbiamo mantenuto nella coppa dei campioni. Primo tempo discreto, niente di eccezionale: i ritmi alti non potevamo mantenerli per tutta la partita, era da mettere in preventivo perchè a Liverpool c’è stato un grande dispendio di energie. Il momento è negativo, molto. Insieme alla squadra dovrò cercare di capire il modo per uscire da questo momento di difficoltà, che dura da troppo. Poteva essere semplicemente un momento, ma arrivato a questo punto dura davvero da troppo. In questi casi è l’allenatore che si prende la responsabilità, ma domani voglio parlarne con la squadra per cercare di capire e trovare una soluzione a questo periodo”.

    L’allenatore si deve prendere la responsabilità, cosa vuole dire? Sente la fiducia della squadra? “Si, la sento. Anche da parte della società, ma il momento resta negativo. Allora bisogna trovare dei rimedi, che devo trovare io. Se i giocatori mi aiuteranno in questo, bene…altrimenti devo trovarli da solo”.

    Qual è la tua idea di questa squadra, che cambia faccia così rapidamente? “Questo è un problema tecnico-tattico, una squadra che è troppo discontinua e va trovata più continuità. Come? Ci sono tanti modi per farlo: un assetto più compatto, più ordinato come a Liverpool, ad esempio. Da qualche parte dobbiamo andare. A questa squadra, oggi, mancavano le riconquiste immediate e non sempre riuscivamo a fare ottime transizioni delle palla: squadra molto meno compatta rispetto a Liverpool”.

    “Alla fine i giocatori si devono sentire, anche loro, responsabili. Io mi prendo gran parte della responsabilità, ma poi in campo vanno i giocatori. I calciatori devono andare in campo con più chiarezza, e questa chiarezza devo dargliela io, ma anche loro devono contribuire. In questo momento, non lo stanno facendo”.

    L’anno scorso diceva, molto spesso: “questa squadra mi emoziona”. Si è perso questo sentimento, anche in campo? “Naturalmente si è perso, sicuramente: siamo meno fluidi, meno efficaci, costruzione del gioco sempre un po’ arruffata…tante cose che possono migliorare. Poi dopo, anche se viene a mancare tutto questo, si mette l’aspetto caratteriale, della voglia, si riesce a pareggiare con il Liverpool. Perciò non è un problema di qualità, è un problema di testa”.

    Questa chiarezza ti porterà a fare anche delle scelte più definitive sulla formazione? “Non è un problema di selezione del gruppo, è un problema di collettivo che adesso non sta funzionando. L’anno scorso giocavamo allo stesso modo, continuo a pensare che le rotazioni aiutino. Oggi, ad esempio, c’erano giocatori più freschi di chi ha giocato a Liverpool. Quello che c’è da trovare è la compattezza della squadra”.

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