“Un lampo d’azzurro: è tornato. Ma è lui o non è lui?” titola l’edizione odierna de Il Corriere dello Sport nelle proprie pagine interne dedicate alla vittoria della Nazionale italiana sulla Grecia. In particolare al centro dell’attenzione c’è il napoletano Insigne, scelto a sorpresa da Mancini e protagonista di una prova da grance. Il quotidiano celebra le giocate dell’attaccante azzurro, reduce da esperienze sfortunate in nazionale:
“Antonio Conte l’aveva punito, non convocandolo per i successivi incontri, perché reo di aver abbandonato Coverciano. Poi l’aveva portato in Francia, all’Europeo 2016, ma l’aveva sistemato nelle retrovie, riservista dietro a Pellè, Zaza, Eder. Gian Piero Ventura, nello sciagurato incrocio con la Svezia, gli aveva concesso una quindicina di minuti all’andata e nulla al ritorno, a San Siro. Sempre tribolato il percorso di Lorenzo Insigne con la sua seconda maglia azzurra”.
Ma Lorenzo ha puntato i piedi, anzi il piede, il suo magico destro, segnando un gol dei suoi, un gol riconciliatorio. Ma è la prova complessiva che appare fuori schema, fuori stagione, in questo momento in cui la Nazionale più che un onore è un onere, tra i furori del campionato e le agognate vacanze. Mancio fiuta Insigne e Belotti, che in due fanno 25 reti, una in meno del solo Quagliagol, una coppia di alti e bassi. Ma la decisione decisione è giusta: Belotti inventa scatto e assist per il vantaggio, Insigne crea la magia del raddoppio. Dall’azzurro-tenebra del Napoli all’azzurro-shocking della Nazionale. Ci voleva una coda di anno sociale così, spurgata dalle tossine, per restituire questo magic box al Napoli (Esclusa offerta irrininciabile) e a tutti noi“.
