Davide Ancelotti, vice allenatore del Napoli, ha parlato dalla sala stampa di Castel Volturno ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli. Di seguito le parole dell’intervista con Valter De Maggio:
Superare il maestro? “E’ tanta roba, è molto dura. Non esageriamo subito. E’ la miglior spalla che io possa avere perché nei momenti difficili vedere come si comporta fa capire che non bisogna avere fretta, serve molto lavoro, molta esperienza e molto tempo”.
Come sta il Napoli? “Sta bene. Manca solo Koulibaly, gli altri sono tornati tutti in buone condizioni. Domani avremo tutta la rosa a disposizione per la partita con la Roma”.
Su Insigne e Fabian: “Lorenzo è tornato bene dall’infortunio, si sta allenando benissimo. Fabian ha fatto tutto con il gruppo oggi e ha recuperato totalmente dal problema della scorsa settimana”.
Saranno 60 giorni importantissimi. “Si, abbiamo due obiettivi e ce li giochiamo in questo mese: consolidare il secondo posto e andare più avanti possibile in Europa League. Arriviamo bene a questo periodo, gli allenamenti lo dimostrano, la squadra sta bene, col morale alto”.
Sull’Arsenal: “Sarà una gara bella da vedere. Penso sia cinquanta e cinquanta questa doppia sfida. Si giocherà in due ambienti straordinari. La gente si divertirà. Noi dobbiamo vincere, ma sarà bello”.
Campionato per prepararsi all’Arsenal? “Già dalla partita con l’Udinese avevamo voglia di fare bene e siamo riusciti a vincere. Dobbiamo continuare a fare punti fino all’Arsenal. Queste partite aumentano la consapevolezza verso la partita con l’Arsenal e proveremo ad arrivarci nelle migliori condizioni”.
Sull’attacco: “Tutti i giocatori offensivi stanno bene. Con l’Udinese Mertens ha fatto una gara eccezionale, così come Younes che sarà utile in questo finale di stagione. E’ una freccia in più che abbiamo”.
Sulle condizioni della squadra: “Il calcio è uno sport in cui la condizione va mantenuta per tutta la stagione. La squadra è rimasta in una buona condizione tutto l’anno e lo dimostra il fatto che segniamo tanto e subiamo poco nei finali di partita. Bisogna restare tra l’80 e l’85% della tua condizione per tutto l’anno”.
Che rapporto hai con papà? “Straordinario. Ho la fortuna di lavorare con lui tutti i giorni, è molto importante coltivare questo rapporto giorno per giorno. Riusciamo a scindere bene. Quando siamo a Castel Volturno sono il suo assistente, poi ci sono momenti in cui siamo padre e figlio. Ma è importante scindere, anche agli occhi degli altri. E’ chiaro che si vede che siamo padre e figlio perché la comunicazione è molto diretta. Ciò che gli altri assistente non possono dirgli glielo dico io. Diventa molto più semplice comunicare con lui, senza barriere. Non mi ha mai sgridato, non abbiamo mai litigato. Abbiamo un carattere simile. Siamo due persone a cui non piace molto il conflitto, gestiamo le cose in maniera diversa senza arrivare allo scontro“.
E’ vero che avevate discusso per la posizione di Fabian? “Ad inizio anno si giocava col 4-3-3. Tra mezzala destra e mezzala sinistra io lo farei giocare a destra perché entra nel campo e avrebbe un ventaglio più ampio di giocate. Ma da qui a litigare ce ne passa. Fabian è un calciatore evoluto e può giocare in diverse posizioni. Non ha problemi di ruolo, può emergere in qualsiasi posizione del centrocampo”.
Vi piacerebbe davvero Napoli a vita? “Ci piacerebbe restare tanto tempo perché qui abbiamo riscoperto i rapporti umani, che sono fondamentali. A Castel Volturno c’è un ambiente familiare e questo gli ha dato nuova benzina per la sua carriera. L’ultimo anno si è visto un allenatore che negli ultimi anni non era così. Sta bene, e questo è fondamentale. Quando si sta bene nella vita privata poi si rende di più anche nel lavoro, vale per tutti. Venivamo da un’esperienza in cui l’ambito lavorativo è scisso dai rapporti personali, così è l’ambiente tedesco. Qui invece è l’opposto e questo gli permette di rendere al meglio”.
Come si diventa un vincente come Carlo Ancelotti? “Dipende molto dal suo modo di essere, dall’equilibrio che ha. La dote fondamentale è l’equilibrio che ha lui nel gestire tutte le situazioni, senza perdere mai di vista l’obiettivo”.
Papà ha detto che vuole vincere qui. “Siamo sempre stati in ambienti in cui c’era voglia di vincere e lui per primo vuole vincere sempre. Con l’esperienza che ha papà può dare qualcosa in più a questo gruppo, che apprende bene ed ha un’ottima mentalità”.
Sul gruppo: “E’ speciale. Un gruppo che quest’anno ha dovuto apprendere cose nuove e s’è dimostrato disponibile e curioso nell’apprendere. C’è stato un cambio di guida tecnica deciso e la squadra ha comunque mantenuto ottimi risultati. Complimenti quindi a tutti il gruppo”.
Carlo ha detto che Napoli è il paradiso. “Napoli è una città bellissima, che ti fa stare davvero bene. Io ho deciso di vivere al centro della città, a Chiaia, e sono felice quando mi sveglio al mattino. Papà vede più dall’alto da Posillipo”.
Se lui resterà qui il paradiso lo vivremo insieme. “Assolutamente sì, ne sono certo!”.