“Sedici reti, e mica sono pochi per chi ne ha passate così tante da non riuscire neanche a metterle in ordine”. Comincia così l’edione odierna de Il Corriere dello Sport nelle pagine dedicate al Napoli, parlando di Arek Milik, trascinatore dell’attacco azzurro in questa stagione dopo tanta, tanta sfortuna:
“Prima un legamento, poi undici mesi dopo quell’altro, e Milik in mezzo al guado, travolto da quell’insolito (e avverso) destino nel suo mare di lacrime azzurro. Però è finita, così pare, perché mentre intorno s’avvertiva quel senso di diffidenza, con le ombre di chiunque avesse un pedigrée storico e pure di chi a Napoli non c’era mai passato, Milik s’è scatenato, ne ha fatti dodici dal 3 dicembre scorso, dalla svolta di Bergamo in poi, e li ha dispensati tra campionato, coppa Italia ed Europa League, perché è vietato fermarsi, sapendo che al primo intoppo ci sarebbe immediatamente un nostalgico di Cavani, un fedelissimo d’un top player o un rimpianto per Piatek…”
