La squalifica lo ha tenuto lontano dal rettangolo verde per l’ultima del 2018 davanti ai suoi tifosi, ma ieri al San Paolo la fortissima presenza di Kalidou Koulibaly si è fatta sentire eccome. Il popolo partenopeo ha ‘vestito’ la sua maschera prima del fischio d’inizio del match col Bologna. Poi i cori, poi gli applausi e la festa per un calciatore che non merita lo squallido trattamento che la settimana scorsa gli ha riservato San Siro.
L’edizione odierna de Il Corriere dello Sport, affronta proprio la vittoria degli azzurri di ieri nel segno del ‘grande assente’ senegalese nelle pagine dedicate al Napoli:
“Tutti i tifosi hanno ricevuto il volto su carta di Koulibaly. L’hashtag è #siamotuttikalidou, l’obiettivo è farsi sentire, accarezzare idealmente la sensibilità di un calciatore che non ce l’ha fatta, mercoledì scorso, a far finta di nulla. Un minuto prima del fischio d’inizio è assordante il coro «Kalidou, Kalidou» che s’alza dagli spalti. Il difensore avrà apprezzato, e un po’ se l’aspettava, la risposta del suo stadio. Della sua gente, nella quale si rispecchia.
Poi torna il campo, a portata di sguardo. Una partita infinita che il pubblico vive sospeso tra tensione e speranze, aggrappato al cronometro, al cinismo di Arkadiusz Milik, alle reazioni del Bologna. Un’altalena d’emozioni – col brivido del Var in occasione del primo e del terzo gol della squadra di Ancelotti – che ad un certo punto si ferma, nell’esatto momento in cui Dries Mertens decide d’incidere il proprio nome sul destino dell’incontro. L’esultanza a favore di telecamera è tutta per Kalidou Koulibaly, mai così presente nonostante sia evidente, la sua assenza, al centro della difesa. La festa può cominciare, prosegue al triplice fischio, l’allegria accompagna i tifosi di ritorno a casa dopo l’ultima dell’anno al San Paolo. Tre reti più la goleada del pubblico per una vittoria schiacciante”.
