Home Copertina Mertens e il riscatto dalla dura legge del ‘sesto uomo’

    Mertens e il riscatto dalla dura legge del ‘sesto uomo’

    Lo score di Dries Mertens suona forte e chiaro: 3 goal nelle ultime 3 partite, anche subentrando.
    Lo ripete a suon di reti, il belga, che il suo habitat naturale è tra gli undici che partono dai primi minuti e non conosce altra soluzione se non quella sopraffina, elegante e soddisfacente di insaccare la palla alle spalle del portiere.
    Dato la corrispondente e momentanea flessione realizzativa del suo ‘compagno ma avversario Arek Milik, si è naturalmente propensi a sostenere, all’unanimità, che il tanto amato ‘Ciro’ meriti più spazio e più minuti per scatenare nuovamente la sua vena realizzativa.

    La Gazzetta dello Sport in un articolo di oggi, però, promuove ed avvalora la tesi del cosiddetto ‘sesto uomo‘ gergalmente mutuato dal gioco del basket, che rappresenterebbe in modo emblematico la situazione del numero 14 partenopeo.
    In una squadra di cestisti, infatti, scendono in campo solo 5 titolari ma si considera per l’appunto ‘sesto’- l’uomo in più di cui si avvale di inserire il tecnico per spaccare, chiudere o ribaltare le partite.
    Anche la nostra Serie A, purtroppo o per fortuna dei diretti interessati, annovera nomi notevoli che in modo più o meno volontario sembrano appartenere a questa categoria: Cutrone del Milan, Kownacki della Sampdoria, Keita dell’Inter, Correa della Lazio, Douglas Costa della Juve e, per l’appunto il partenopeo Dries Mertens.

    Riusciranno questi calciatori dalle enormi qualità tecniche a convincere i rispettivi tecnici di essere ancora più pericolosi ed efficienti nel lungo arco dei 90 minuti?

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