Daniel Fonseca, ex attaccante uruguiano classe ’69 è un ex speciale sia di Napoli che di Juve, attrici di quella che sarà la ‘partita dell’anno’.
Il bomber, ad oggi direttore sportivo di professione, vestì la casacca azzurra dal 1992 al 1994 per 58 volte, mettendo a segno 31 reti.
Successivamente, dopo essere stato alla Roma, passò alla Juve dove stette dal 1997 al 2001 e, in 42 presenze, andò a segno 10 volte.
Ecco le sue parole a Radio Crc, alla vigilia del match più atteso:
“La partita di domani? Me la aspetto scoppiettante, spero non deluda le aspettative. Quel che è certo è che sia Napoli che Juve sono le squadre più forti del campionato e quindi è proprio da loro che ci si aspetta di più. La vecchia signora è ora più che mai una potenza mondiale che diventa sempre più affermata, gli azzurri stanno crescendo molto e stanno diventando altrettanto forti”.
“L’arrivo di Ronaldo e Ancelotti, nello stesso anno, non può che fare benissimo al calcio tricolore. Una carriera ed un appeal di assoluto livello per il tecnico azzurro, una media goal fuori dai limiti umani per l’attaccante portoghese”.
“Ci voleva proprio questo ritorno al grande calcio, era necessario che la Serie A tornasse ai livelli di quando a farla da padrone erano i vari Maldini, Maradona, Platini, Careca e via discorrendo”.
“Giovani? In Italia c’è molto da lavorare, specie sulla poca pazienza che i club hanno nell’aspettare e proteggere i propri giovani. In sud America i ragazzi esordiscono già a 16 anni ma non corrono il rischio di essere ‘bruciati’, perché anche se beccano il periodo ‘no’ vengono comunque supportati da club e allenatore“.
