Home Copertina EUROAVVERSARIE – Storia, record, intrecci: ecco il PSG di Cavani

    EUROAVVERSARIE – Storia, record, intrecci: ecco il PSG di Cavani

    È stato il tormentone dell’estate ed oggi si è realizzato il sogno dei tifosi: il ritorno di Cavani a Napoli.
    Certo, non avverrà proprio come se lo aspettavano, cioè da giocatore azzurro, ma bensì come avversario.
    Sembra scritto nel destino questo incrocio che in Champions non si era mai realizzato, così le palline sorteggiate dal duo Kakà-Forlan hanno fatto diventare realtà un sogno che, attualmente, si indirizza più verso l’incubo.

    Per la seconda volta gli azzurri incontreranno i francesi in una sfida europea, la prima fu nel lontano 1992 quando Weah eliminò i padroni di casa con una doppietta al San Paolo dalla Coppa Uefa.
    Nati soltanto nel 1970 da una fusione fra lo Stade Saint-Germain e il Paris Football club, dopo solo un anno si divisero: il Paris FC rimase in prima divisione e il Paris Saint-Germain passò in terza divisione.

    La scalata verso la Ligue 1 sarebbe stata veloce per quest’ultima, così che nel 1974 si ritrovò in massima serie e la possibilità di giocare al Parco dei Principi, l’attuale stadio in cui disputa le partite casalinghe.
    Nel 1982 iniziarono ad arrivare i trofei sotto la guida del presidente Francis Borelli.
    Lo scudetto, tanto agognato, fu vinto poco prima degli azzurri, i quali dovranno aspettare la stagione 86-87 per diventare i primi in Italia.
    Mentre il Napoli, negli anni ‘90, incominciò a vivere un periodo nero soprattutto dopo l’addio di Maradona e i debiti che soffocavano la società, i parigini vissero il loro vero periodo d’oro mettendo in seria difficoltà il Marsiglia, che fino a quel momento era uno dei competitors più ardui da battere.
    A livello europeo, nel 1996, vinsero la Coppa delle Coppe, una delle ultime edizioni, disputando comunque una striscia di partite europee importanti fino al 1997 che li videro protagonisti.

    Il 2000 si caratterizzò da tanti cambi di allenatori, ma al contempo diversi campioni che passarono per la tour Eiffel come Weah, Ronaldinho, Bernard Lama o uno dei giocatore più rappresentativi Mekélélé che, fra l’altro, lavorò nello staff di Ancelotti.

    Bisogna aspettare l’estate del 2011 per vedere quello che oggi consideriamo uno dei club più forti del mondo.
    Ci pensò, dunque, Saud Al-Thani, lo sceicco del Qatar Investment Authority a riportare allo splendore il club della capitale.
    Un uomo chiave in questa crescita fu indubbiamente Leonardo, che da calciatore passò a dirigente del club portando, fra l’altro, proprio Ancelotti sulla Senna dopo aver esonerato Kombouaré.
    Grazie anche alla mano dell’allenatore esperto, che trovò una situazione davvero disastrosa, le cose iniziarono a funzionare, convinto Carlo dal progetto a lungo termine che lui stesso avrebbe portato avanti.
    Non andò proprio così, tanto che durò solo una stagione e mezza (essendo subentrato solo il 30 dicembre dello stesso anno).
    Eliminato da ogni competizione, decise di riprovarci l’anno successivo regalando ai francesi due quarti di finale sia in Coppa di Lega che in Champions (uscendo per differenza reti contro il Barcellona), ma vincendo la sua prima Ligue e la terza della storia del club dopo 19 anni di astinenza con due giornate d’anticipo.
    Nonostante tutto, però, le strade si divisero e volò a Madrid, sponda Real.

    La crescita della società, conseguentemente a quella della squadra, hanno poi portato il qariota a bussare due volte in casa De Laurentiis: la prima volta nel 2012 con l’arrivo per 31 milioni di Ezequiel Lavezzi, l’idolo dei napoletani, e soltanto l’anno successivo con l’altro addio doloroso di Edinson Cavani(oggi miglior marcatore di sempre superando le 156 reti di Ibrahimovic) per 65 milioni, che come scritto all’inizio, è stato il desiderio di mercato de tifosi per due lunghi mesi.

    Seppur non sia andata mai oltre ai quarti di Champions, in Francia è riuscita a conquistare per tre anni di fila lo scudetto, fermato solo nella stagione 2016-2017 dal Monaco, per poi riprendersi il titolo quest’anno.
    Anche la Coppa di Francia e la Supercoppa hanno conosciuto solo il loro nome dal 2014 in poi.
    Sicuramente da non dimenticare è l’acquisto di Neymar, il più costoso della storia del calcio, per ben 222 milioni di euro che, ancora oggi, mantiene il record.

    Sarà, dunque, una gara emozionante sotto ogni punto di vista, con il passato che abbraccia il presente e l’attaccante dai 104 gol in azzurro che tornerà per la prima volta da avversario (senza considerare l’amichevole di 4 anni fa) in quello che fu lo stadio della sua consacrazione.
    Storie diverse, intrecci da film: Napoli-PSG sarà tutt’altro che una partita normale…
    Non ci resta che aspettare.

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