La storia di Lorenzo Tonelli: quando il lavoro paga

    Lorenzo Tonelli, questo il nome nuovo schierato nell’undici iniziale da Maurizio Sarri sabato scorso, a seguito di tanta, forse troppa panchina.

    L’ex Empoli si è ritrovato ad esordire contro uno degli avversari più ostici del campionato italiano: la Lazio di Ciro Immobile, una squadra che per numeri conta il miglior attacco del campionato, oltre che vittime prestigiose, la Juventus (sconfitta a Torino tra l’altro), su tutte.

    Condizioni avverse, che non hanno però di certo spaventato il centrale azzurro, in grado di rispondere sul campo fornendo una prestazione condita da grinta e personalità: qualità che il difensore centrale aveva già messo in mostra nelle sue uniche 3 apparizioni in maglia partenopea.

    Uno stopper vecchio stampo: roccioso, forte di testa, uno di quelli che bada unicamente al sodo in pratica.

    Non avrà certamente i piedi di Albiol o Koulibaly, ma la cattiveria e fame necessarie per calcare determinati palcoscenici di certo non mancano a quest’uomo che ha rinunciato a polemiche sterili, sposando l’unico, sano e sudato lavoro, la ricetta del buon Lorenzo, quella di cui ogni sportivo dovrebbe far uso.

    Complimenti.

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