Dopo quattro partite salta all’occhio il dato che più di tutti preoccupava i tifosi prima dell’inizio della stagione: i gol fatti. Nonostante la partenza del capocannoniere della scorsa stagione, il Napoli segna di più e lo fa con interpreti diversi. Ha proprio ragione chi dice che il ruolo che l’anno scorso era affidato ad Higuain è stato diviso tra più giocatori con risultati, fino ad ora, superiori.
Non è un caso, infatti, che gli undici gol fatti fino ad ora portano la firma di quattro diversi giocatori, tre dei quali hanno segnato almeno una doppietta. Su ogni partita disputata, i riflettori sono stati puntati su un giocatore diverso che si è reso protagonista con una doppietta: contro il Pescara è stato Mertens a prendersi il ruolo di trascinatore e di salvatore della squadra; contro il Milan è toccato a Milik nel primo tempo e poi a Callejon nel secondo il ruolo di protagonista; contro il Palermo è stato il turno nuovamente dello spagnolo mentre ieri in Champions, si è ripreso la scena il polacco.
La vera forza di questa squadra è inequivocabilmente la squadra che è capace di portare un giocatore a rendersi protagonista e non a farsi trascinare da questo. Il nuovo Napoli, infatti, non dipende da nessuno in particolare ma è in grado di esprimere il proprio gioco a prescindere dagli interpreti poiché titolari e riserve (o meglio coloro che giocano dall’inizio e coloro che subentrano a gara in corso) sono dotati di equo valore.
Ecco allora che dietro questa piccola curiosità delle doppiette si nasconde l’idea che di partita in partita i riflettori verranno puntati al protagonista del giorno che non sarà sempre, o quasi, lo stesso ma cambierà. Quest’anno vivremo una vera e propria staffetta alla quale parteciperanno tutti gli attaccanti del Napoli per prendersi il ruolo di trascinatore e di prima donna ma la sensazione è che questa lotta finirà con la condivisione di ruolo di protagonista da parte di più giocatori e a beneficiarne non potrà che essere la squadra. I tifosi potranno vedere, compiaciuti, questa sfida che però è figlia di una sana competizione che porta i giocatori azzurri a collaborare e non a cercare ambiziosamente e egoisticamente di primeggiare. Il fatto, infatti, che tutti vengano messi sullo stesso piano è allo stesso tempo uno stimolo e un elemento che incentiva la collaborazione.
Per ora sembra evidente che Sarri è riuscito a dividere in più giocatori il ruolo di leader poiché la responsabilità che prima era caricata in uno, adesso è divisa tra più giocatori che sembrano aver accolto la partenza del protagonista Higuain come uno stimolo per ‘rubargli’ il ruolo anche per una sola notte.