FOCUS – Alla scoperta dei diritti d’immagine: trattative rallentate e presunti guadagni societari, ma siamo sicuri che il gioco valga la candela?

Durante ogni sessione di mercato siamo soliti ascoltare di trattative azzurre rallentate dagli ormai famosi “diritti d’immagine”. Poche persone, però, sanno precisamente in cosa consistono e cosa realmente portano, in termini di guadagno, alle casse azzurre.

I diritti d’immagine altro non sono che l’utilizzo, anche al di fuori delle competizioni ufficiali, della propria immagine per fini di lucro. L’atleta è dunque diventato pian piano un vero e proprio mezzo di sponsorizzazione per vari prodotti. Questo fenomeno è presente in tutti gli sport, ma nel calcio è decisamente amplificato dalla maggior visibilità offerta.

CAPITOLO ELUSIONE D’IMPOSTE

Molto spesso i calciatore adottano una tecnica alquanto astuta ma del tutto legittima per riuscire a trarre maggior guadagni: molti giocatori, che amministrano autonomamente la propria immagine ovviamente, decidono di cedere i propri diritti d’immagine ad una propria società denominata NewCo, con sede in uno Stato ad una tassazione decisamente più bassa rispetto l’Italia e dove, magari, vige anche il segreto bancario.
In questo modo è molto facile intuire che, nonostante sia tutto perfettamente lecito, si riesce agevolmente ad eludere le imposte.

DIRITTI D’IMMAGINE NELLE SOCIETÀ

Il club azzurro è uno dei pochi club a detenere i diritti d’immagine dei propri tesserati. Situazione rara, ma decisamente non unica. Basta dare uno sguardo alle squadre più blasonate per capire che la SSC Napoli non sia assolutamente una mosca bianca. Prendiamo il Real Madrid per esempio, prima società ad adottare questa politica con Beckam e Figo, che, detenendo il 50% dei diritti d’immagine dei propri tesserati riesce ad incrementare notevolmente il proprio fatturato.

C’è da dire, però, che la principale stella della società di Madrid, Cristiano Ronaldo, nonostante possa contare sulla gestione della propria immagine solo al 60% (eccezione rispetto agli altri tesserati), riesce a guadagnare circa 20 milioni annui. Nettamente di più dei 13 milioni offerti dal Real per prestazioni sportive. Questo è abbastanza indicativo di quanto possano pesare queste clausole per determinati giocatori.

CAPITOLO NAPOLI

Mentre prima abbiamo analizzato la situazione in casa Real, tornando alla squadra azzurra notiamo che lo scenario cambia drasticamente: innanzitutto il club di De Laurentiis detiene non il 50%, bensì il 100% dei diritti d’immagine, eccezion fatta per Higuain e Reina che possono gestire la propria immagine al 50%. Dall’ultimo bilancio, inoltre, si evince che il club di De Laurentiis ha guadagnato, dalla gestione di questi diritti, appena 328.000 euro, circa lo 0.18% dei ricavi. Cifre decisamente lontane da quelle faraoniche del Real.

A questo punto le strade da seguire sono due: cominciare un vero e proprio studio per gestire e sfruttare al massimo le potenzialità che questa scelta societaria può offrire oppure la domanda è più che lecita e soprattutto sorge spontanea: considerando gli infiniti problemi di mercato causati da questa politica, se il ritorno economico non permette nemmeno di pagare lo stipendio ad un giocatore di medio livello, è davvero giusto continuare su questa linea?

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