Quanto grandi siano la delusione, il rammarico e la rabbia non lo si può descrivere. Una partita con poche occasioni e quasi impeccabile tatticamente per entrambe le squadre si risolve nel modo più doloroso per un Napoli che è andato allo Stadium a testa alta ed ha giocato ad armi pari con la Juventus.
La prima frazione di gara sembra una partita a scacchi: nessuno ha voglia di sacrificare pedine e scoprirsi, è tutto uno studio dell’avversario. Si torna nello spogliatoio a reti bianche e nel secondo tempo la musica sembra cambiare: Insigne con una splendida serpentina prova ad intimidire Buffon ma l’estremo difensore non si fa sorprendere sul proprio palo. La Juve perde Bonucci dopo pochi minuti che lascia il posto a Rugani, autore di una prova senza sbavature davanti al suo maestro Sarri.
Le migliori occasioni sono di Dybala prima e Hamsik poi: entrambi sparano di poco alto e fanno venire i brividi ai tifosi avversari. All’ 88′ Alex Sandro appena entrato al posto di Dybala anticipa due avversari di testa serve Evra, che pesca a sua volta Zaza e l’attaccante lucano fa partire un gran destro che non lascia scampo a Reina.
Una vittoria, quella della Juventus, probabilmente che pesa solo sul risultato ma che non può condizionare un Napoli che ha fatto una dignitosa figura stasera e che forse ha solo un pizzico da imparare. La classifica cambia pochissimo ed adesso il motto deve essere uno solo: vietato mollare.