Prima di iniziare a parlare di Marek Hamsik e del suo temporaneo (si spera) scarso feeling con il goal c’è da fare una premessa: solo un folle potrebbe muovergli delle critiche. Per tutto. Da quello che ha fatto per Napoli, città che ha deciso di amare e sposare, a ciò che sta facendo tutt’ora, disputando una stagione incredibile dal punto di vista del rendimento e della costanza.
Il rigore sbagliato questa sera conto il Verona (addirittura il nono sbagliato da quando è a Napoli) se non è un campanello d’allarme, gli somiglia molto. Marek sul dischetto sembra essere andato poco convinto, quasi impaurito di tornare al goal(che manca da Settembre). Anche domenica, con la Roma, è andato vicino al goal mancando il bersaglio grosso per poco. Prima ancora avevano pesato i suoi errori sotto porta a Genova.
Una versione di Marek Hamsik che, mai prima d’ora, avevamo visto: il goal, quello sconosciuto al momento, è sempre stato il suo segno distintivo, oltre la folta cresta. Freddezza, puntualità, cattiveria: Marek a suon di goal ha abituato bene il popolo napoletano. E mai prima d’ora lo slovacco aveva timbrato così poche volte il cartellino a questo punto della stagione. Insomma, quell’incorreggibile cecchino di una volta sembra essersi smarrito.
Ma dov’è finito? Marek “per fortuna” ha smarrito solo il suo killer instinct. Le prestazioni, più presenti che mai, e gli assist per i compagni sfornati in continuazione aiuteranno il capitano azzurro a ritrovare la via del goal. Perché questa versione “a tutto campo” di Hamsik piace e come. Ma chi non vede l’ora di sentire il suo ruggito e assaporare la sua corsa sotto la curva dopo aver segnato uno dei suoi goal? E’ solo questione di tempo. L’incorreggibile cecchino sta per tornare…
